1. La mia prima volta bisex


    Data: 20/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Carlo63, Fonte: EroticiRacconti

    Ci fu un lungo periodo della mia vita lavorativa, in cui dovetti affrontare il disagio del pendolarismo. Venni infatti per un periodo di circa 4 anni costretto a lavorar fuori napoli e per raggiungere la località di lavoro, dovevo alzarmi molto presto la mattina per andare alla stazione centrale e prendere il treno che di lì mi avrebbe portato nella città che mi attendeva. Ben presto mi resi conto che dietro quelle facce stanche come me di lavoratori pendolari, si nascondevano in realtà, tanti uomini sposati che non potendosi attardare intimamente con le mogli durante la notte, cercavano forme alternative di sesso con uomini nella stessa condizione, che non li avrebbero messo a disagio ma che al contrario, li avrebbero accontentati e fattisi accontentare. Non mi spiegavo infatti perché soliti gruppi di tre o quattro persone che appena si davano il buongiorno, si chiudevano nello scompartimento “a buio” (tra l’altro era ancora notte nell’ora della partenza specie d’inverno) addirittura con l’ausilio di uno di quei chiavistelli esagonali in dotazione al personale di viaggio, con la scusa di farlo per evitare furti nello scompartimento durante il viaggio relativamente lungo. In realtà essi si chiudevano dentro profittando del tempo necessario che ci voleva per la prima fermata, circa un’ora, per scopare o fare porcate tra di loro. Quando capii le cose, mi ci tuffai a capofitto anche io e di quel periodo ricordo due cose molto bene: la stanchezza e le incredibili sborrate fatte ...
    ... e ricevute. Si perché in quegli scompartimenti, si era tutti passivi ed attivi. Piaceva solo godere ed il godimento lo poteva dare lo scambio vicendevole di cazzo, di palpate, leccate, bocchini e qualche volta di inculate, ma soprattutto, sborrate a fiumi ed io, come già accennato, sono stato sempre molto notevole nelle eiaculazioni. Fu così che in poco tempo capii il meccanismo della cosa. Mi stupiva il fatto, ma solo fino ad un certo punto, che i piccoli gruppi erano costituiti da lavoratori di ogni genere: dagli operai, impiegati, studenti e credo anche qualche funzionario. Tra questi vi era uno che mal celava la sua tendenza omosessuale, era un uomo di mezza età, negli atteggiamenti effemminato, senza lasciarlo trasparire da abiti eccentrici ma solo dalla camminatura, dalla quantità di profumo che metteva, dagli sguardi ammiccanti che con discrezione lanciava. Di solito io arrivavo molto presto in stazione tant’è che restavo a volte nello scompartimento anche una mezz’ora prima che si riempisse completamente. Questa cosa mi agevolava molto perché potevo fare affidamento in un sicuro posto ed avere la certezza di schiacciare comodamente seduto un riposino durante il tragitto. Una mattina, dopo aver preso posto nel mio solito scompartimento, abbassato le tendine e spenta la luce per lasciare solo quella notturna, mi misi in attesa della partenza e di Orfeo che potesse accompagnarmi quanto prima nel mondo dei sogni. 2) Mentre mi rilassavo, il tizio effemminato, aprì la porta ...
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