1. L'emiro, viii - solo con hammed


    Data: 22/12/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    (Segue)
    
    Dopo i tre giorni di passione con Omar, lui dovette allontanarsi per affari. Andava in Europa ma non mi disse di più e io non gli domandai niente. Mi disse però che era estremamente felice di avermi conosciuto e di essersi unito a me, ma ribadì che io ero una moglie un po' particolare. Essendo uomo, non avevo nessun vincolo di fedeltà. Anzi, mi spinse a provare altre esperienze. Il sesso era e rimaneva sesso, solo mi chiese di portargli affetto per tutta la vita. Me lo disse e nei suoi occhi lessi che c'era dell'altro che non mi voleva dire. Era inutile chiedermelo. Sarebbe stato sempre il mio grande amore e sempre sarebbe rimasto nel mio cuore.
    
    Chiese all'assistente di aver cura di me, di realizzare ogni mio desiderio. Ebbi l'impressione, poi confermata, che Hammed non aspettasse altro. Salutai Omar con un lungo e profondo bacio.
    
    Sarebbe tornato dopo una decina di giorni. Un servitore gli aprì lo sportello della limousine, entrò in auto e mi salutò con la mano fuori del finestrino mentre si allontanava.
    
    Al ritorno dall'aeroporto, Hammed mi venne subito incontro e mi abbracciò. "Finalmente" disse. Mi baciò appassionatamente, facendo subito riaccendere in me un certo desiderio. Era alto, possente, peloso e con una folta ma corta barba, i baffi ancora più folti, la carnagione scura degli arabi ma più scura di quella di Omar. Era un maschio stupendo. La sua prorompente virilità ed il mio piccolo e chiaro corpicino facevano uno stridente e eccitante ...
    ... contrasto. Era un brav'uomo, onesto e pienamente affidabile, devoto al suo padrone come nessun altro. Anche lui mi attraeva moltissimo. Scopava come un animale, era irruento, focoso. In quei momenti pensava solo alla sua soddisfazione. Lo eccitavo molto e si sfogava su di me senza freni. Questo, naturalmente, mi piaceva e mi appagava molto. Mi è sempre piaciuto essere una troia da usare. Anche Omar era così, ma lo faceva in un modo diverso, che non sò descrivere: benché parimenti focoso, lo faceva, come dire, in un modo più... signorile. Era per questo che mi aveva affascinato anche sentimentalmente.
    
    Dal profondo bacio al suo letto fu un tutt'uno. Mi schiacciò col suo peso, un braccio stretto attorno al mio collo e riprese a baciarmi appassionatamente. Il profumo del suo sudore e la stretta del suo bicipite mi fecero subito perdere nei vapori della lussuria. Mi detti a lui senza resistenze e lui mi prese come era solito fare: con prepotenza dolce e feroce allo stesso tempo. Mi liberò del suo peso ribaltandosi e mettendosi supino e, contemporaneamente, la sua grossa mano prese la mia testa per indirizzarla verso la sua prorompente erezione. Mi ci tuffai con la bocca come un poppante affamato. Subito mi colpì ed avvolse il suo odore più intimo. Ormai avevo imparato a farmi sparire in gola un cazzo grosso come il suo e quello, ancora più grosso, di Omar. Così feci e gli strappai un primo gemito di piacere. Con la mano, che non aveva mai tolto dalla mia testa, dettava il ritmo del ...
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