1. Buon anno


    Data: 23/12/2019, Categorie: Lesbo Autore: fabrizio

    ... sola. La vidi camminare con quel suo passo leggero, etereo. Si sedette al mio tavolo, e senza dire una parola, bevve un sorso della mia bibita. Poi, sempre senza una parola, mi prese la mano e mi condusse fuori. Qui, in silenzio, con il timore che una parola potesse cancellare la magia, salimmo in macchina fino a casa. Mentre mi spogliavo sentti lo scroscio della doccia in bagno e poi, nel buio del corridoio, apparve nella sua nudità, con quel suo passo leggero e il suo corpo ricoperto di lentiggini che emanava una iridescenza biancastra. Un lama di luce attraversava la stanza e terminava la sua traiettoria illuminandomi un piede nudo; mi ridestai, ricordai e allungai una mano per cercarla; a letto, ero nuovamente sola, in tutta la casa, sola ancora; l’unica traccia della notte era il suo profumo che aleggiava nell’aria mescolato al mio, e la scritta col rossetto sullo specchio in bagno: buon anno! Anche quell’anno trascorse uguale a tanti altri, qualche gioia, qualche dolore, qualche soddisfazione, qualche rimpianto, e tanta noia quotidiana; ed un anno dopo ero di ...
    ... nuovo lì, in quel locale, e lei nuovamente apparve con il suo passo leggero, sedendosi al mio tavolo, e senza dire una parola, bevendo un sorso della mia bibita. Sono passati diversi anni, e a volte penso di trascorrere un intero anno aspettando quell’incredibile momento in cui appare con il suo passo leggero e quella bocca che beve dal mio bicchiere. Certo, il suo seno si è leggermente ingrossato, i suoi fianchi non sono più così stretti, né il suo ventre così piatto, e nella sua peluria di fili rossi ne compaiano altri grigi; quanto a me, mi racconto di essere sempre la stessa, ma ogni giorno scopro una nuova ruga, e sono ben consapevole che il passare degli anni ha fatto il suo lavoro sul mio corpo. Ma nel momento in cui le slaccio l’asciugamano, e vedo quella cascata di capelli ruscellarle sulle spalle, nel momento in cui mi masturba col movimento coordinato di pollice e medio, quando la sento godere con quella scossa violenta e quel suo breve respiro profondo, penso che ogni volta ne vale la pena, di aspettare così tanto tempo per averla così tutta, senza tempo. 
«12»