1. Otto Marzo


    Data: 23/08/2017, Categorie: Sensazioni Etero Autore: The Last Perseus, Fonte: RaccontiMilu

    ... pressione e inizio a scendere.Mugoli, ti muovi appena, non ti sottrai dalla mia carezza.Scendo. Giro attorno a una natica, ne gusto la rotondità e risalgo. Questa volta, a metà schiena mi fermo. Torno verso il basso. Scivolo sul tuo fianco e poi ancora più giù, sulla coscia, fino al ginocchio. Con due dita doppio la rotula e salgo, scivolando lungo il retro della tua gamba.Mugoli qualcosa.Eccomi di nuovo al tuo meraviglioso culo. Perché questo è quello che è: un meraviglioso culo. Bisogna chiamare le cose con il loro nome, non girarci attorno. Lentamente ne prendo possesso e stringo una natica nella mia mano. Che sublime piacere sentire la tua pelle, la tua carne, tra le mie dita!Ti sento trattenere il respiro per un istante.E ora…Mi muovo, scivolo verso il basso e ti costringo ad aprire le gambe.“Amore...”Mormori con un filo di voce, nemmeno apri gli occhi.“Shhh...”Eccoti, davanti a me, nuda e meravigliosa. I tuoi capezzoli sono così invitanti…Poso le mani sul tuo ventre e resto fermo un lungo istante. Assaporo il calore del tuo corpo, la morbidezza della tua pelle, il leggero movimento del tuo respiro. È con decisione che spingo le mani verso l’alto, fino al tuo costato e poi ancora più su. È con sublime meraviglia che avvolgo i tuoi seni con le mie dita e li stringo, senza esagerare, per gustarne la pienezza. Scivolo coi polpastrelli sui capezzoli e… mi chino su di te, poso un leggero bacio sul primo. Dischiudo le labbra, lo succhio appena, lo sfioro con la punta della ...
    ... lingua.Ansimi.Tocca all’altro. Ripeto questo semplice rituale e sentirne la pelle sulla lingua, tra le labbra… è terribilmente eccitante.E, da come respiri, lo deve essere per entrambi.Le mie mani tornano sui tuoi fianchi, fino alle creste iliache, fino alle cosce. E qui, con garbo, ti faccio aprire le gambe. Esiti, ti muovi piano, ancora ti vergogni.Ecco la tua nudità davanti ai miei occhi golosi. Neanche un pelo ostacola questo paradiso carnale. Non mi sazierò mai di questa vista.Accarezzo la tua pelle morbida fino all'ombelico, scendo fino al ventre, mi avvicino al tuo sesso, ma non lo tocco, devio sull'inguine, scivolo sull'interno coscia. Mio Dio quanto ho voglia di te, quanta voglia ho di prenderti e di godere di te.Ma oggi...Torno su, allungo i pollici che sfiorano le tue labbra più seducenti e delicate. Massaggio il Monte di Venere e scendo. Aspetto un istante, prima di ripetere il movimento, ma questa volta le punte dei pollici si toccano. Inevitabilmente la mia pelle sul tuo sesso.Sento i polpastrelli umidi. Sorrido.Mugoli qualcosa di incomprensibile, indubbio che la mia coccola ti sia gradita.Ripeto questo movimento lento e leggero non so qualnte volte. E per altrettante volte accenni un leggero movimento del bacino. Adoro questi momenti in cui gioco con il tuo piacere, come se lo nutrissi, piano piano, con attenzione. Adoro vedere come, lentamente, ti lasci andare e ti abbandoni.Ecco i pollici sulle labbra del tuo sesso. Li piego.Ti scappa un gemito quanto scivolano ...