1. Offerta - cap. 1


    Data: 27/12/2019, Categorie: Cuckold Autore: Nadia76

    ... ritrassi e chiusi le gambe. Non me lo aspettavo, chi poteva essere, stavo sprofondando dalla vergogna nel tentativo di piegarmi per coprirmi, ma quelle mani non mollavano la presa, anzi. Le sentivo che mi spremevano le tette, due mani dalle dimensioni maschili, che vergogna, doveva essere un collega, alla festa erano invitati solo loro, o un marito di una collega. Marco mi tranquillizzò, e con calma mi fece riprendere la posizione iniziale.Il cazzo di Marco, che tenevo, tra le mani diventò di marmo, a quel punto le mani iniziarono ad essere pi� audaci, stringendomi le tette con sempre maggior impeto, come se tentassero di mungermi e soprattutto stringendomi con forza i capezzoli tra le dita. Cercavo di sottrarmi a quella tortura, girandomi, ma tenuta per le tette dall'estraneo e per i fianchi da Marco non avevo grandi possibilità di sfuggire a quei massaggi. La presenza di Marco, comunque mi tranquillizzava, la sua voce sussurrata e soprattutto il suo cazzo che tra le mie mani sembrava di marmo mi aiutavano a lasciarmi andare.Marco mi chiese di essere gentile, di aprire il più possibile le gambe, quelle parole ebbero un effetto dirompente dentro di me. M'immaginavo di vedere la scena che l'estraneo aveva davanti agli occhi. M'immaginavo di vedere la mia fichetta bella rasata con solo una striscietta di peli, la stradina, che piaceva tanto a Marco. Mi sentivo letteralmente colare, Marco mi incitava a divaricare maggiormente le gambe. Una sensazione che non avevo mai provato, ...
    ... essere offerta dal mio compagno mi eccitava da morire, sentivo l'orgasmo dentro di me crescere. Franco, questo era il nome dell'estraneo, non si fece attendere, senti la sua mano appoggiarsi al mio pube, con l'indice e l'anulare mi allargava sapientemente le labbra della fichetta e con il medio iniziò a salire dentro di me. Emisi un gemito, lo sentivo piantato tutto dentro me, immobile, inconsciamente il mio bacino cominciò a muoversi, sicuramente era quello che Marco e l'estraneo volevano, un segno di accettazione. Marco mi incitava, anche se non ce n'era bisogno, ormai dentro di me stava crescendo un orgasmo devastante, liberatorio, percepivo il suo viso a poca distanza dal mio, dovetti trattenermi dal baciarlo, non sapevo chi fosse, non conoscevo il suo nome, conoscevo solo le sue mani e il piacere che mi stavano regalando, cominciai ad ansimare, spingevo forte la mia fichetta contro la sua mano, cercavo di strofinargli contro il clitoride, mi mancava un niente per godere, non lo sentivo abbastanza, impazzivo, mi sforzavo per non baciarlo, tendevo la testa all'indietro cercavo una bocca volevo essere baciata duramente, volevo sentirmi posseduta ero nelle mani di due uomini ma non li percepivo abbastanza, mi saebbe bastato così poco, una lingua in bocca, una maggiore partecipazione, stavo per supplicarli di scoparmi quando la sua voce fece finalmente ingresso, interrompendo il mio monologo di gemiti, un'espressione umiliante, una delle tante che in quella serata mi avrebbe ...
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