1. Un'avventura di Casanova - Principio della fine


    Data: 28/12/2019, Categorie: Trans Autore: Edipo

    Tratto dalla " Storia della mia Vita " - Volume I, capitoli XI e XII Il 25 febbraio del 1744 Giacomo Casanova giunse ad Ancona. Allora era un ragazzo di nemmeno diciannove anni, lontano dalla fama che lo avrebbe accompagnato nei suoi viaggi per l'Europa negli anni della maturità. Veniva da Roma e, stando a quello che racconta nelle sue Memorie, era diretto a Costantinopoli dove avrebbe dovuto recapitare una lettera del cardinale Acquaviva. Il condizionale è d'obbligo perché l'avventuriero veneziano, sebbene abbia vissuto una vita avventurosa come poche, non mancava di arricchire i suoi ricordi con circostanze ed episodi di dubbia veridicità; spesso occorre credergli sulla parola, in quanto di certi avvenimenti è stato l'unico testimone, e fra i tanti appellativi che gli possono essere dati quello di "bocca della verità" non gli si adatta particolarmente. Casanova ammetterà nel prosieguo del racconto di essere privo di passaporto (perduto !), attirandosi la facile ironia di un generale che commenterà beffardamente: "La disgrazia di perdere un passaporto può capitare solo ad uno sventato e il cardinale imparerà così a non affidare incarichi a degli sventati". In realtà quel viaggio a Costantinopoli con la lettera del cardinale non lo farà mai e il fatto che fosse privo di passaporto, indispensabile in quel tempo per attraversare l'Italia divisa in tanti staterelli, sembrerebbe dimostrare che fosse fuggito da Roma in fretta e furia, reduce da qualche altra avventura. Sia ...
    ... come sia, appena giunto ad Ancona Casanova va nella migliore locanda e subito litiga con l'oste perché vuole mangiare di grasso in Quaresima, sostenendo addirittura di avere avuto il permesso di violare il precetto quaresimale dal papa in persona. L'oste naturalmente non gli crede e i due stanno per giungere alle mani quando l'intervento di un altro ospite dell'albergo, un diplomatico spagnolo di nome Sancio Pico, mette pace: il giovane veneziano dovrà accontentarsi di una buona cena di magro. Dopo il pasto il nuovo amico gli presenta una famiglia bolognese di attori, cantanti e ballerini che soggiorna nella stessa locanda. La famiglia, orfana del pater familias, é composta da una donna di una certa età (data l'epoca non deve essere che una quarantenne) e dai suoi quattro figli: due femmine, Cecilia, dodicenne e cantante, e Marina, undicenne e ballerina; c'è poi un maschio, Petronio, ballerino, e infine uno strano essere di sedici o diciassette anni, di nome Bellino, di sesso indefinibile. Un maschio, una femmina, un castrato ? Seduto al clavicembalo canta un'aria con voce celestiale e Casanova si infiamma per quella che ritiene essere una bellissima fanciulla vestita da ragazzo e fatta passare per castrato per sfuggire le rigide regole del tempo che impedivano alle donne di recitare e cantare nei teatri. Dopo una notte turbata dal pensiero del misterioso essere, Casanova si sveglia ritrovandosi tutta la famiglia nella sua stanza da letto. E' evidente che oltre all'attività ...
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