1. Vacanze a rimini


    Data: 30/12/2019, Categorie: Trans Autore: DanaB

    ... serviva una cliente. Dopo un po’ la cliente usci dal negozio salutandolo amichevolmente con un “Ciao Maurizio” cosi conobbi il suo nome. Però rimasi un po’ deluso perché pensavo che sarebbe venuto subito da me invece proprio dalla parte opposta ma la delusione scomparve subito quando vidi che tornava verso di me con la gonna che mi aveva proposto la volta precedente. Me la mostro chiedendomi se ero tornata per quella poi senza aspettare risposta andò verso in camerino, appese la gonna al gancio dentro al camerino e mi guardo facendomi segno di andare da lui. Mi avviai. Sentivo di fare una cosa pazzesca ma non resistetti. Entrai nel camerino. Mi sfilai i pantaloni e elettrizzata mi infilai la gonna. Il Maurizio mi chiese come stava e appena gli risposi che era della mia misura lui apri la tenda. Io ebbi un attimo di smarrimento poi pero il sentirmi esposta cosi a quell’uomo mi piacque. Avevo perso ogni controllo. Lui mi disse se volevo provarne altre appena arrivate. Io dissi di si. Avevo la salivazione azzerata. Eccitatissima. Volevo prolungare quella situazione eccitante anche se mi esponevo tantissimo. Lui andò verso uno scaffale. Da li mi disse di raggiungerlo per sceglierle. Io esitai un attimo. Temevo entrasse qualcuno. Poi mi feci coraggio e mi avvicinai a lui. Che guardandomi mi disse di nuovo che mi stava d’incanto. Mi misi a guardare le gonnelline. Ne scelsi una e tornai nello stanzino. Me la provai. Mi feci vedere da lui. Poi pero dissi che non mi convincevano ...
    ... entrambe e che se a lui non dispiaceva avrei voluto provare un paio di calzoncini. Mi chiese di mostrarglieli. Uscii dallo stanzino con la gonna. Mi avvicinai alla vetrina e gli mostrai i calzoncini. Me li porto in camerino. Erano sgambatissimi. Mi stavano benissimo. Lui ne convenne e mi disse di tenerli indosso e prima che io potessi replicare prese i miei pantaloni di garza e li porto alla cassa . Ero al massimo dell’eccitazione e non replicai. Sapevo benissimo di essere vestita in modo vistosissimo ma l’eccitazione mi fece perdere ogni pudore. Non mi vergognavo di nulla. Mentre camminavo mi sentivo notata da tutti.
    
    Rientrai a casa poco prima delle donne. Mia moglie a letto mi raccontò che alla festa erano state corteggiate moltissimo da due tizi di Milano e che Lidia si è appartata per un ora con uno di loro in una cabina. Mi chiese di farla sfogare perché la corte di quell’uomo l’aveva eccitata moltissimo. Mentre facevamo l’amore le chiesi fino a che punto si era fatta corteggiare e lei mi disse che all’inizio l’aveva stretta un po’ mentre ballavano. Poi quando Lidia era andata via con l’altro erano rimasti a sedere su un lettino della spiaggia e lui l’aveva baciata. Lei però non aveva ricambiato. Per evitare rogne aveva chiesto di tornare a ballare e mentre ballavano l’aveva stretta moltissimo.
    
    -Capirai!- Faccio io mentre mi struscio a lei eccitata.- Con quel miniabito cosi sottile che sembra velo di cipolla. E stato come se ti stringesse nuda.-
    
    -Tesoro non è colpa ...
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