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Ritornare alle origini
Data: 01/01/2020, Categorie: Incesti Autore: Virago
Ci eravamo incontrati nel parcheggio sotto l'ufficio dello zio e avevamo trascorso il viaggio, poco meno di due ore, quasi in totale silenzio. Lo zio mi lanciava occhiate degne di un lupo famelico, ma un occhio meno attento non avrebbe notato nulla di insolito. Una volta arrivati lo zio parcheggiò l'auto davanti al cancello e, mentre lui scaricava i nostri due borsoni, potei osservare che tutte le villette sembravano disabitate. Non era strano, su quella via si affacciavano solo case di vacanza, ma avevo come l'impressione di trovarmi in un universo parallelo. Seguii lo zio in casa, nella stessa casa in cui solo pochi mesi prima mi aveva resa donna, e lo aiutai a scoprire i mobili e a spalancare le finestre per far entrare un po' d'aria fresca.Ero ferma ad osservare il mare all'orizzonte quando lui mi raggiunse e mi abbracciò da dietro. Le sue mani corsero sotto il maglioncino leggero che avevo indosso e si chiusero a coppa sul mio seno, - Finalmente soli - disse, mordicchiandomi il lobo dell'orecchio, - Qui nessuno potrà disturbarci - aggiunse, e la sola idea di poter trascorrere due giorni in balia dello zio mi fece tremare le gambe.- Vieni dentro - mi disse, mentre chiudeva la finestra, - e spogliati... In questi due giorni non indosserai nulla, rimarrai sempre nuda e a mia completa disposizione, intesi? -- Come desideri, zio - dissi, liberandomi del maglione e della gonna, rimanendo con solo uno striminzito completino blu a celare il mio corpo.Tolsi il reggiseno ...
... lentamente, scoprendo i capezzoli già duri come noccioli di ciliegia, e poi abbassai le mutandine.La pelle del monte di Venere era liscia e, ora che ero totalmente depilata, sapevo che lo zio poteva ammirare da dove si trovava lo spacco della mia fica.Si portò una mano al cazzo e se lo toccò da sopra i pantaloni mentre io facevo un giro su me stessa, mostrandomi ai suoi occhi.- Vieni qui, inginocchiati - ordinò, e non me lo feci ripetere due volte.Mi inginocchiai davanti a lui, gli slacciai la cintura e i pantaloni, glieli abbassai e i boxer li seguirono immediatamente. Gli impugnai il cazzo che si era già risvegliato con una mano, lo scappellai e poi feci a mio zio un pompino con i fiocchi.In quegli ultimi mesi avevo fatto molta pratica e la mia tecnica era migliorata. Ora sapevo cosa fare, come farlo impazzire, così gli leccai le palle, le presi in bocca e le succhiai come frutti maturi, poi mi dedicai all'asta. La leccai dalla base alla punta, più volte, lentamente, mentre non smettevo di fissare il volto dello zio neppure per un istante, poi afferrai la punta tra le labbra e succhiai appena, per pochi secondi, come avrei fatto con un ghiacciolo, prima di lasciarlo.Lo zio protestò per quella interruzione con un respiro strozzato, mi posò le mani sul capo, stringendo tra le dita alcune ciocche dei miei capelli, posò il glande sulle mie labbra socchiuse e spinse. Lasciai che fosse il suo cazzo a dischiudermi le labbra, lo sentii entrare per un po' e poi tirarsi indietro, mentre io lo ...