La mamma del compagno di scuola
Data: 04/01/2020,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: richardkutz
... andare su,al piano di sopra,a darmi una ripulita in bagno.
Cosi feci.
Entrai nel bagno profumato e luccicante, e con l'acqua provai a porre rimedio.
Al primo rumore mi girai di colpo, spaventandomi.
Era la mamma di Marco, venuta in mio soccorso.
Con uno spray e un sorriso amichevole mi offri il suo aiuto, per provare a cancellare l'enorme macchia che mi si era allargata sul cavallo dei pantaloni.
Mi sedetti sullo sgabello, allungai la gamba e lei si piegò leggermente in avanti avvicinandosi al mio busto.
Fu un gesto insistivo, incontrollabile, il mio sguardo si posò immediatamente sulla sua scollatura.
Portava una camicetta azzurra attillata, leggermente sbottonata, che mi consentiva di sbirciare il suo generoso decolletè.
Indossava un reggiseno nero, che le strizzava le tette in una visione paradisiaca.
Sarei rimasto per ore ad osservare quel seno rigoglioso a due spanne dal mio naso.
Credo che lei mi stesse parlando, ma la mia mente era altrove. Era affondata nei suoi generosi seni da donna matura.
Fu allora che successe.
Un enorme vampata di calore mi scese dalla punta della testa, giù lungo la spina dorsale, mi invase le gambe e poi risalì nel ventre, causandomi una paurosa erezione dentro i boxer.
Non potevo farci niente, mentre le tette mi ballavano sotto gli occhi, il mio cazzo pulsava a ritmo sempre più elevato.
Lei se ne accorse. Di questo ne sono certo.
Poteva benissimo alzarsi e usicre dal bagno, archiviare ...
... quell'episodio come un imbarazzante siparietto adolescenziale.
Invece successe tutto il contrario.
Strofindando strofinando la sua mano finì sopra il mio cazzo.
Non era stato un errore.
Senza dire nulla e senza mai alzare la testa, la mamma di Marco aveva deciso che la macchia non era ancora sparita del tutto, e che i miei pantaloni necessitavano di un lavoretto extra.
Appoggiò la spugna sul lavandino e continuo' ad accarezzarmi il pacco con le mani, lentamente.
Non disse niente, nemmeno mi guardò.
Passava la mano avanti e indietro seguendo l'asta del mio cazzo, ormai ben visibile sotto i jeans.
Non potevano esserci equivoci, non era una mia proiezione mentale, frutto di una mente arrapata.
No, la sua mano sapiente mi stava maneggiando il cazzo.
Con una rapida manovra di dita, mi sbottono' i pantaloni.
Il mio cazzo ebbe un sussulto.
Nelle innumorevoli seghe sotto le lenzuola la mia fantasia ha scandagliato innumerevoli scenari.
Spesso immaginavo che sarebbe stata la bocca di quella stronza di Simona la prima a posarsi sul mio uccello...che sarebbe stata la sorella 24enne di Marco, Paolina, la prima ad offrirmi la sua figa da leccare...e invece mi trovavo in un bagno di una casa non mia, con una insospettabile signora 40enne che mi afferrava con sapienza il cazzo.
Non dissi nulla, la lasciai fare.
Lei infillò la mano nei boxer e fece uscire il mio uccello con una mossa repentina.
Era enorme. Staccai gli occhi dalle sue tette e abbassai lo ...