1. A N. da E.


    Data: 05/01/2020, Categorie: Lesbo Autore: Anais, Fonte: RaccontiMilu

    ... retorica. Non le diedi tregua. Ma il rancore era ancora lì, in quelle mani che stringevano talmente forte il lenzuolo da far sbiancare le loro nocche. Ripresi fiato solo un istante. �Anche lei era brava quanto me?� poi ricominciai a fare il mio dovere con la lingua. Lei aveva la testa rovesciata all�indietro, gli occhi socchiusi. All�improvviso sembrò tornare in sé. Si tirò su e mi prese il viso tra le mani, mi baciò delicatamente la fronte, le sopracciglia, il naso. Feci per spostarmi ma lei mi abbracciò. La strinsi anch�io, e poggiai la testa sul suo petto. Cominciai a piangere.Lei mi accarezzò i capelli, mi baciò ancora.�Ti amo Ilaria, amore mio�ti amo da impazzire� �Anche io� ma la risposta uscì male, strozzata. ��che c�è?� non risposi. La paura, ecco che c�era. Lei lo sapeva che delle sue scopate non mi fregava nulla. O meglio, sì, ma non erano quelle a ferirmi così tanto, a distruggermi.A farlo era la paura che il mio amore fosse così grande da soffocarla. La paura che fosse un�immensità fragile. La paura di chi sa di aver messo la propria vita interamente nelle mani di qualcun altro.Ogni inizio cela già la fine dentro sé, ogni alba è promessa di buio.Avrei voluto che mi dicesse bugie, che mi facesse giuramenti stupidi e banali. Amore dimmi che mi amerai per sempre, che farai il possibile e l�impossibile per rendermi felice, che staremo insieme per l�eternità. Riempiti la bocca di puttanate pseudo-romantiche e rovesciamele addosso con convinzione. Ti prego.A volte ...
    ... avrei voluto avere catene pesanti con cui legare per sempre il suo corpo al mio. Questo pensiero mi terrorizzava.�Non voglio perderti� le dissi, singhiozzando. Perché l�amore è dozzinale.�Ila�amore ascoltami. Io non posso darti la normalità. O le sicurezze, la tranquillità. Tu lo sai, e lo hai sempre saputo. Questa è una delle cose che mi hanno più colpito di te. Quando ci siamo conosciute parlavamo tantissimo, ricordi? Adoravo parlare con te. Parlavamo per ore di qualsiasi cosa, tranne che di noi due. Ed è ancora così. Non ci siamo mai soffermate a conoscerci, a togliere le rispettive maschere. Con te non ce n�è bisogno. Tu hai capito molto di me, questo all�inizio mi ha anche spaventata. A te è bastato uno sguardo per vedere oltre tutto, vedermi come mai nessuno prima di te. Vedere dentro le simmetrie, dentro i vuoti, i silenzi, i battiti. Io ti amo, ma non sono tua. Non lo sarò mai. La normalità, quella di tutti, non posso dartela. E so che neanche tu la vuoi. Posso inventarmene un�altra però, insieme a te. Non ci credo nei per sempre. Lo sai, non farmelo ripetere. Ma a me non me ne frega niente dei per sempre, della fedeltà, delle promesse. Mi importa solo di quello che mi fai sentire. Io ti rendo felice, Ilaria? Staresti meglio con me o senza di me? Queste sono le uniche domande che ha senso farsi, cazzo. Il resto sono solo�muri nella testa. Inutili.� la sua voce era balsamo per le mie ferite. Che fosse stata lei a infliggermele finiva in secondo piano.La baciai con ancora ...