1. Il silenzio del colpevole


    Data: 05/01/2020, Categorie: Comici Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    ... tutta la durata del processo Jack fece scena muta e non rispose nemmeno quando gli chiesero, come al solito, se si dichiarava innocente o colpevole, silenzio che gli costò una condanna per oltraggio alla corte. La testimonianza più drammatica fu quella di Janet Lawrence, l'unica che fosse riuscita a sfuggirgli. Lo aveva incontrato una sera quando, dopo avere lasciato gli amici, si era incamminata verso casa. Aveva trovato quell'uomo sul ciglio della strada, la faccia insanguinata, che si contorceva per il dolore, accanto a un furgone verde. Le chiese aiuto, affermando di essere appena stato aggredito e rapinato e mentre la ragazza si chinava per aiutarlo a rialzarsi, lui aveva cercato di metterle una salvietta imbevuta di cloroformio sulla bocca. Janet aveva frequentato un corso di autodifesa ed era sempre stata un tipo sportivo: Jack era rotolato per terra mentre la ragazza correva a chiedere aiuto e chiamava la polizia. "Riconosce il suo aggressore?" chiese la pubblica accusa. "E' lui!" esclamò la testimone, fra gli applausi del pubblico. L'ultimo tentativo per strappare Jack al suo mutismo fu mandargli Scarlett Kay, la famosa criminologa, autentica star televisiva per le sue partecipazioni a numerosi programmi. Scarlett, la chioma bionda sciolta al vento, aveva fatto parlare i più famosi maniaci sessuali e serial killer, presentandosi con l'immancabile minigonna e la generosa scollatura. Con Jack fu tutto inutile: la voce suadente della criminologa-diva non lo turbò più ...
    ... di tanto e dopo un distratto sguardo alle cosce di Scarlett, tornò a tuffarsi nei fumetti che costituivano la sua unica lettura quotidiana. Il verdetto fu rapido: colpevole per tutti i capi di imputazione. Il giudice disse che non vi era altra pena che quella capitale. La permanenza di Jack nel braccio della morte fu molto più breve del solito. Non firmò nessuno dei ricorsi che il suo disperato avvocato gli sottoponeva, nemmeno le estreme petizioni o la domanda di grazia. A parte i fumetti, leggeva solo, distrattamente, le numerose lettere che gli giungevano: per la maggior parte contenevano minacce e anatemi, maledizioni e auguri di trovarsi presto all'inferno, ma non mancavano gli ammiratori e nemmeno le solite sceme che si innamorano di chiunque diventi famoso, anche se per avere ucciso un pò di gente. Qualcuna gli scriveva che voleva essere la sua prossima vittima e gli chiedeva come l'avrebbe stuprata prima di strangolarla, se le avrebbe strappato le mutandine per annusarle, se l'avrebbe cosparsa di maionese per poi leccarla tutta o se magari l'avrebbe penetrata con un enorme fallo di gomma e alla fine sarebbe stato difficile dire se era più psicopatico chi scriveva quelle lettere o chi le riceveva. Venne la sera che precedeva l'esecuzione, fissata per mezzanotte e un minuto. Jack ricevette la sua ultima cena: pollo fritto, una porzione di gelato e una bottiglia di coca-cola, notizia quest'ultima che fece molto piacere ai rivali della pepsi, dato che l'essere la bibita ...