1. Di una notte di tempesta


    Data: 06/01/2020, Categorie: Sensazioni Etero Autore: DonnaCamaleonte

    La pioggia batteva violentissima ai vetri della mia finestra: dormire sembrava impossibile, molto più che anche un vento forte e freddo sferzava la mia città. Sembrava davvero una di quelle notti in cui i lupi mannari escono a cercare le loro prede. Io mi sentivo felice e serena di essere a casa, nel mio letto, coccolata dal calore del piumone e senza il bisogno di mettere il naso fuori casa. Era un sabato sera, ancora presto per andare a dormire; effettivamente mi resi conto che non avevo cenato. Avevo trascorso la mia giornata a poltrire dentro al letto e ora, che più o meno erano le nove, mi si era formata una voragine nello stomaco.Di mettermi in cucina a spadellare proprio non avevo voglia, così decisi di chiamare le consegne a domicilio e farmi portare del cibo giapponese. Cibo giapponese a letto: che delizia! Già mi gustavo quei sapori nella bocca, quella consistenza, del tutto ignara di ciò che di lì a poco mi sarebbe successo.Attesi che il garzone del ristorante venisse a consegnarmi la cena e la mia meraviglia fu doppia quando al citofono sentii una voce assolutamente occidentale chiedermi a che piano. Quando aprii la porta, mi trovai di fronte un ragazzo poco più che trent'enne, con gli occhi azzurri come il mare. Era completamente zuppo, ma aveva un sorriso da far risvegliare i morti. Quando lo vidi, rimasi un pò interdetta. Lui entrò in casa, giusto per appoggiare la borsa del cibo e darmi la mia cena. Pagai e, mentre stava per andarsene, dalla mia bocca ...
    ... uscirono queste parole: "mi dispiace averti fatto uscire con questo tempaccio. Scusa". Non sapevo nemmeno io per quale ragione gli stavo dicendo queste cose, perch&egrave in effetti lui stava solo e soltanto facendo il suo lavoro.- "In effetti non &egrave il tempo migliore per fare le consegne, ma ci sono anche i lati positivi". Io non capivo che cosa intendesse dire con quella affermazione, ma mi resi conto che mi stava fissando. Proseguì "non vorrei approfittarmi della sua gentilezza, ma non &egrave che potrei un momento utilizzare il bagno?".Quella richiesta mi colse alla sprovvista, ma gli feci strada in fondo al corridoio. Appena chiuse la porta, mi fiondai davanti allo specchio per vedere in che condizioni fosse la mia faccia e, per essere stata tutto il giorno dentro al letto, avevo creduto peggio. Mi sistemai i capelli, mi diedi un paio di buffetti sulle guance e quello fu il meglio che riuscii a organizzare nel tempo che il mio garzone rimase in bagno. Quando venne fuori, mi sembrò ancora più bello ed io mi resi conto di essere eccitata.Si. Eccitata.Un perfetto sconosciuto era entrato in casa mia a consegnarmi la cena e la sua sola presenza mi aveva fatta eccitare.Il garzone mi salutò, chiuse la porta di casa e se ne andò.I minuti passavano e la mia eccitazione non accennava a diminuire. Sentivo un calore immenso invadere le mie cosce, un languore inspiegabile nella mia pancia e anche la fame sembrava di colpo essere passata... Era di altro genere l'appetito che mi era ...
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