1. 153 - Anthology Alessia - Orgia con Lisetta e i due gemelli


    Data: 11/01/2020, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Lesbo Autoerotismo Gay / Bisex Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... a vento per vestirci in modo consono per il pranzo presso il ristorante dell�hotel. Vidi nuovamente Lisetta infilarsi in bagno e allora����.�Ehi Lisa!!! Che cazzo fai??? Ogni volta che ti devi cambiare ti nascondi in bagno??? Guarda che più o meno sono fatta come sei fatta tu!!!�Vidi la porta aprirsi e lei ritornare indietro��.�No, ecco, io non sapevo come la pensassi tu e allora����Ma dai, siamo due donne, per di più amiche, ci confidiamo tutto, persino le volte che andiamo a pisciare durante la giornata e adesso tu, ti imboschi ogni volta che ti devi spogliare???!!!��Va bene, va bene, non t�incazzare, io non ho problemi, lo facevo solo per te��Per dare l�esempio mi spogliai e rimasi in reggiseno e mutandine, lei fece altrettanto e poi ridendo divertite ci guardammo esaminandoci centimetro dopo centimetro.�Ehi, Ale, sei una gran gnocca sai???��Già , perché tu mica scherzi sai, hai le tette più piccole delle mie ma hai inculo che è meglio del mio!!��Anche tu hai un gran bel culo cosa dici!!!��Il tuo è più sporgente�.��Va beh, bazzecole, io cambierei il mio culo con le tue tette sai!!???�Ci rivestimmo e verso le dodici scendemmo in sala ristorante. Ci servirono come antipasto, alcune fette di salame di cinghiale distribuite su un tagliere di legno, poi, come primo ci portarono due piatti di ottimi agnolotti fumanti e quindi una abbondante porzione di polenta e fonduta. Buonissima, specie la fonduta. Un altro tagliere con dei formaggi di montagna assortiti, la frutta, e ...
    ... come dolce la panna cotta. Bagnammo il tutto con del buon barbera, quindi sorbimmo uno schifosissimo caffè e per annullare il cattivo gusto ci facemmo portare un amaro alle erbe che loro chiamavano amaro della casa. Mentre terminato il pranzo, parlavo con Lisetta, notai che lei biascicava un po� le parole e aveva le palpebre degli occhi che spesso si abbassavano. Così pensai, che dopo una simile abboffata sarebbe stato meglio andare a farci una bella passeggiata, per meglio digerire e al contempo smaltire i fumi dell�alcool, ma la mia amica non ne volle sapere. Mi disse che in pratica era alquanto brilla e che faticava parecchio a rimanere in piedi. La presi sottobraccio e assieme salimmo la scricchiolante scala di legno ed arrivammo infine nella nostra camera. L�ambiente con le pareti rivestite in legno manteneva il calore al suo interno e le finestre con i tripli vetri sigillavano fortemente il tutto. Vicino alla porta del bagno trovai il timer per regolare la temperatura, lessi i gradi, erano ventisette, ecco perchè mi sentivo soffocare. Un biglietto scritto con il computer affisso sopra al timer diceva di non modificare manualmente la temperatura interna della camera. Aprii appena una finestra e sentii subito un refolo di aria gelida entrare nella camera. Lisetta intanto si era sdraiata vestita sul letto ed io le chiesi��.�Lisa, ma non hai caldo???�Lei con la voce un po� falsata dal troppo alcool��..�Si, sto morendo dal caldo�..��E anche dal vino e dall�amaro della casa ...
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