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Questa troia beve tutti i miei schizzi
Data: 11/11/2017, Categorie: Anale Hardcore, Autore: antonioeffe80, Fonte: xHamster
Su Fb si era fatta rappresentare dalla buffa Mafalda e presentata con un nomignolo strano, quindi mai l’avrei riconosciuta e tantomeno contattata. Cestinai così la sua richiesta di amicizia per poi andare a ricercarla quando lessi il messaggio privato dove mi diceva che era Matilde. Matilde era una cara amica di mia sorella e che non vedevo da quasi vent’anni anni, praticamente da quando si era trasferita in Belgio per problemi familiari. Pochi giorni dopo averla accettata tra le amicizie chattammo per diverse ore e visto che mia sorella non amava il computer le feci avere il numero di cellulare affinché potessero risentirsi e ritrovarsi. Seppi da mia sorella che si erano risentite un paio di volte e poi non ebbi più notizie, così quando una mattina mia sorella mi chiamò al lavoro per dirmi che era in aeroporto ad aspettare Matilde ne rimasi felicemente stupito . Di Matilde oramai mi ricordavo vagamente ero quindi incuriosito di sapere cosa avesse combinato in tutti quegli anni che ci eravamo persi di vista e così qualche sera dopo mi presentai a casa da mia sorella. Mi venne incontro affettuosamente, mi abbracciò come si abbraccia qualcuno a cui si è legati profondamente e rimasi colpito di come fosse cambiata. Non era bella eppure aveva qualcosa che catturava l’attenzione e più la guardavo e più mi accorgevo che non c’era nulla in lei che mi piaceva ma che nonostante tutto mi ammaliava. Mi trattenni sino a tarda notte senza rendermi conto che si era fatto quasi mattina ...
... e promisi che sarei passato a prenderla nel pomeriggio per portarla a fare qualche giro in paese. Rientrato mi addormentai immediatamente e arrivai all’appuntamento con un’ora di ritardo perché per oltre mezz’ora avevo ignorato il suono della sveglia. Mia sorella nel frattempo mi aveva lasciato un messaggio in segreteria per avvisarmi che avrebbe potuto persino non rientrare a dormire e quindi ci consigliava di non organizzare niente in funzione del suo rientro. Lo giuro, non pensai a nulla di strano, non ci pensai perché sino ad ora mai avevo avuto donne molto più grandi di me ma anche perché detestavo progettare qualsiasi cosa. Quando salì in macchina, mi scusai per il ritardo e promisi che l’avrei portata per farmi perdonare dove desiderava. Girammo in lungo e largo per tutto il paese, fermandoci specialmente in quei posti che lei aveva frequentato e che erano cambiati come noi del resto. La portai persino al cimitero a portare due fiori alla sua nonna materna. Era nel frattempo arrivata sera e dovevamo capire dove andare a mangiare e decidemmo di arrivare in un paese vicino dove c’era una antica trattoria che proponeva a poco prezzo un menù locale ottimo e per giunta abbondante. Mentre mangiavamo prendemmo in considerazione di andare dopo al cinema, ma quando seppe che a casa avevo una vasta cineteca colse l’occasione per dirmi che avrebbe preferito starsene a casa. Da come avevamo parlato si era praticamente deciso che avremmo visto un film horror, ma una volta a casa ...