Il direttore
Data: 13/01/2020,
Categorie:
Lesbo
Autore: HarrymetSally
... il culo, con una delicatezza inebriante. Mai nessuno mi aveva toccata con questo misto di venerazione e possesso. Gemetti ancora.
“L’unica cosa che potevo fare, era cercare di renderti orgogliosa di me. Ho vissuto tutti questi anni con il solo desiderio di attrarre il tuo sguardo...”
“Non ho mai smesso di interessarmi a te” sussurrai, piegando la testa all’indietro nella speranza di incontrare i suoi meravigliosi occhi azzurri.
“Leggi, ti ho detto”, e accompagnò quell’ordine con una leggera ma decisa pressione sulla mia schiena, che mi obbligò a piegarmi in avanti. Ripresi a leggere il rapporto.
Afferrò le mie cosce con le sue mani da atleta e mi aprì le gambe. Si inginocchiò dietro di me. Avvertii le sue labbra sfiorarmi le natiche, poi la sua lingua giocare lungo il profilo delle perle. Assaporava ciascuna singola sfera e mi faceva sentire il suo alito caldo e bagnato. Sentivo il piacere sgorgare dalla mia fica lungo le cosce, ma mi sforzai di proseguire la lettura del documento, come mi aveva chiesto.
“Non ti sei mai chiesta perché me ne stavo in disparte alle feste? Perché qualunque sguardo diverso dal tuo mi disgustava. Qualunque tocco non fosse il tuo era destinato a deludermi. Ho trascorso quei due anni sognando un momento come questo.”
Con un gesto delicato, scostò il filo di perle, e cominciò ad accarezzarmi la fica, raccogliendo le labbra nel proprio palmo, come se avesse tra le mani il frutto proibito di Eva. Le schiuse dolcemente con le dita, e ...
... cominciò a titillare il mio clitoride.
“Tesoro…” dissi. Mi sentivo così amata, in quel momento, che mi parve di sentire il cuore allargarsi per fare posto a quel sentimento nuovo e inatteso. Cominciai a muovere il bacino per ricevere meglio le sue carezze. Tenendo il filo di perle con il pollice, mi afferrò le natiche con entrambe le mani, allargandole, e infilò la lingua tra di esse. Sentii la carezza rovente della sua bocca nella fica e nel culo, e mi spinsi all’indietro per lasciarmi penetrare. Volevo ogni centimetro di quella lingua dentro di me, non potevo sopportare la minima distanza tra noi.
“Aaaaahh, continua...”
“Tu leggi” disse, riportandomi al compito che mi aveva assegnato, prima di rituffarsi nei miei orifizi, lavorandoli con spietata lentezza. Vittima impotente dell’assalto di quella bocca meravigliosa e crudele, venni una prima volta, riversandole sul viso i miei umori densi e caldi. Sonya si sollevò, facendomi voltare. Era bellissima. Gocce del mio piacere le imperlavano il viso e le labbra erano gonfie e arrossate per l’eccitazione e lo sfregamento. Mi baciò con foga. Mi dischiusi senza esitazione al contatto con la sua bocca, fradicia dei miei effluvi, assaporando me stessa sulla sua lingua, avvinghiandomi a lei e lasciandomi frugare ovunque dalle sue mani. Mi sfilò il perizoma scagliandolo sul pavimento con un gesto quasi rabbioso.
“Questo via” disse.
Mi afferrò per i capelli, trascinandomi fino al muro. Rabbrividii al freddo contatto della ...