Il traghetto (in spiaggia-IIparte)
Data: 11/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Fil73, Fonte: EroticiRacconti
Il traghetto (la spiaggia-IIparte) Non l’ha più cercata neanche con lo sguardo, non che pensasse chissà cosa, ma essere solo una scommessa, non gli era andata giù. Sceso dal traghetto, sale sulla moto e si dirige verso casa. L’appartamento è piccolo, perfetto per una sola persona. Un salottino con angolo cottura e bagno. Una scala in noce chiaro porta al soppalco dove é la zona notte. Il giardino esterno con doccia gli permette di non sporcare troppo casa quando torna dalla spiaggia, e soprattutto consumare i pasti all’aperto vedendo il mare. Dopo aver sistemato le poche cose scende in spiaggia e stende l’asciugamano poco distante dalla riva. Non gli piace né essere davanti al passaggio dei bagnanti, né troppo dietro, dove non passa mai un filo d’aria. È quasi mezzogiorno quando si alza per andare a fare un bagno. La spiaggia è rovente, ed essere vicino all’acqua facilita la strada. Pochi passi e il bagnasciuga gli dà subito sollievo. Entra in acqua per rinfrescarsi un pò. Saranno anche le ore più calde della giornata, ma sono le più tranquille. Qualche bracciata per stemperare il corpo a contatto con l’acqua fredda e torna verso riva ma uscendo si sente osservato. Due occhi marroni, lo scrutano da sotto una capigliatura a caschetto castano scuro. Il tempo di incrociarsi e la vede allontanarsi con un passo veloce. Non gli resta che vedere quella bella figura andar via da dietro. Quelle belle collinette sode, parzialmente coperte da un mini costume color giallo canarino. Il ...
... contrasto con la pelle già leggermente abbronzata risalta e sembra attirare l’attenzione proprio lì. Scaccia quei pensieri dalla mente e si dirige verso il telo. Mentre Brian Johnson canta di una partita a poker nelle sue orecchie, qualcosa di freddo e bagnato lo tocca sul collo. Sgrana gli occhi. Mette a fuoco una bottiglia di Heineken, segue il profilo della mano lungo il braccio. Arriva alle spalle e ciò che vede sopra di sé lo sorprende. “Ciao Hemingway, un uccellino mi ha detto di averti visto qui.” “Cos’era un canarino dalla pelle abbronzata ed un bel culo?” Pensa alla ragazza di poco prima. Era quella delle sigarette, che lo aveva fatto sentire un oggetto. Come non riconoscerla subito? Ma ora vuole umiliarla, almeno per potersi dire pari. “Si il canarino con il bel culo.” Abbassando lo sguardo. “Questa volta quale è la scommessa?” Dice con lo sguardo fisso nei suoi occhi. “Mirko, per favore, fammi spiegare.” “Avanti provaci, ma che sia una scusa che valga la pena del disturbo mentre sento gli AC-DC.” “Non ti ho attirato in camera per la scommessa, l’avrei uccisa quando lo ha detto. Ho visto che scrivevi senza staccarmi gli occhi di dosso ed…Ero curiosa. Quando sei andato al bar e hai lasciato il computer aperto, ho detto alla mia amica che non ti doveva far girare per nessun motivo. Ho letto quelle poche parole, mi sono sentita lusingata. Una persona stava semplicemente scrivendo di me, non per conquistarmi né per portarmi a letto. Non immagini cosa voglia dire per una ...