1. Il traghetto (in spiaggia-IIparte)


    Data: 11/11/2017, Categorie: Etero Autore: Fil73, Fonte: EroticiRacconti

    ... donna, ma immagino ne saresti stato onorato anche te. Poi… Caro Hemingway, non è che passi inosservato. Sì, è vero l’abbiamo fatta quella scommessa, ma ti assicuro che per quanto mi riguarda, non sei mai stato in quei termini. Scusa. Immagino come ti possa esser sentito in quel momento. Ho provato a cercarti per tutta la nave, ma t'eri dileguato. Quando Camilla mi ha detto di averti visto qui, non potevo che venire subito a chiederti scusa. Fossi stata sotto la doccia, sarei venuta con solo l’asciugamano intorno al corpo.” “Peccato, mi è andata male allora.” Sembra quelle parole non lo abbiano toccato. “Scusa.” Sta per girarsi e andar via quando una mano le blocca il polso. “Vieni qui! dove vai? Tutta questa corsa per cercarmi, e te ne vai subito?” Gli passa la birra. “Dai beviamoci sù.” Il sorriso che nasce è contagioso. Mentre parlano e l’atmosfera è ormai tranquilla arriva la sua amica. “Scusa Mirko, a volte apro bocca e le do fiato.” “Ginevra cosa dici, la devo perdonare? In fondo quella che ha fatto la figura peggiore sei te.”, “Camilla ti ucciderei a volte. Dovrai farti perdonare, o ti faccio passare le vacanze in bianco.” Risponde Ginevra alla sua amica con aria seria. “Si Gin, dai intanto vi offro una birra dopo cena.” “Va bene dai ci vediamo più tardi, ora mi sta venendo un po di fame.” Interviene lui. “Va bene Mirko a dopo.” Dopo aver avvolto l’asciugamano intorno alla vita, si avvia verso casa. Un’ultimo sguardo alle ragazze che intente a parlare tra di loro ...
    ... seguono con lo sguardo la sua camminata e lo salutano. Arrivato a casa, apre la doccia quel tanto che basta per togliersi la sabbia di dosso ed entra con il solo l’asciugamano. Non fa in tempo a prepararsi il pranzo, che qualcuno bussa alla porta. Apre senza chiedere chi é, e se la trova davanti. “Come hai fatto a trovare la casa senza indovinello?” “Semplice ti ho seguito.” “Beh potevi seguirmi anche dentro la doccia.” “Ci avevo pensato, ma poi mi son detta: e se passa qualcuno mentre mi scopa?” “Avremmo fatto pagare il biglietto, semplice.” “Mi fai entrare o continuiamo a parlare qui fuori?” “Veramente, te sei fuori, io sto dentro.” Finisce di dirle quelle parole, le prende il pareo e la tira dentro. Chiude la porta. Le labbra si avvicinano come a rallentatore. Scioglie il nodo dietro il collo e il pareo cade, lasciandola li, con un costume nero che prima neanche aveva notato. Le toglie l’elastico dai capelli. Lascia quelle onde libere di infrangersi sulle sue spalle. Le labbra finalmente si toccano, le lingue appena si sfiorano. Le mani avvolgono il corpo e la testa dell’altro. Il bacio ora non è più innocente, quasi si mordono. Le scioglie i nodi del bikini, l’accarezzarla, il piacere è immediato. Lei gli toglie l’asciugamano, trovando già pronta la sua erezione. “Hemingway eri pronto?” “Aspettavo che qualcuna bussasse alla porta, mi è andata bene.” Quelle le ultime parole. L’abbraccia, la porta con sé sotto la scala. Nessun preliminare, le fa appoggiare le mani sul gradino ...