1. Come io e mia zia (super popputa) siamo finiti a l


    Data: 17/01/2020, Categorie: Anale Maturo Tabù Autore: datteroblu, Fonte: xHamster

    ... se la è spassata tante volte”. Constatò amara "Sono una signora cornuta" aggiunse e poi guardandomi mi chiese “Ti piacciono veramente le vecchie come me?”. Annuii e sibilai: "Sicuro". "Sei mai stato con qualche vecchia?". "Sì zia". "Ti è piaciuto?". "Bello, ma non aveva il seno come il tuo". Poi mi alzai, sbottonai la giacca e le indicai la mia erezione che pressava sui pantaloni. Strinse gli occhi. “Sei il figlio di mia sorella è peccato”. sussurrò. Mi stavo per liberare la patta per mostrarle quanto me ne fregavo, quando lei mi bloccò. “No. Davanti a mio marito, no… Vai in camera da letto che chiudo le porte e vengo da te, vai”. Cazzo cazzo, non ci credevo! Come in estasi mi mossi, mentre la zia chiudeva la porta della cucina e poi quella del saloncino. Mi ritrovai nella camera da letto degli zii; il promettente lettone matrimoniale dove avevo infinite volte avevo sognato di fotterla e che adesso, non ci potevo credere, poteva diventare il mio paradiso.Cazzo da non crederci. Dai rumori, compresi che era andata in bagno, si stava lavando per fare sesso con me! Il cuore mi batteva folle. Sentii lo sciacquone del cesso, la zia entrò subito dopo, chiuse la porta dietro di sé. Un attimo dopo finalmente ci abbracciammo; sentii la pressione del petto sul mio, il fiato caldo, mentre le nostre mani cercavano con frenesia parti di corpo proibite sino a un attimo prima. Io cercavo di avvinghiarle seni e glutei, liberandoli dalla stoffa, lei trovò subito il mio sesso duro. Cercai ...
    ... di baciarla, ma lei mi alitò nelle orecchie trasmettendomi una voglia che non avrei mai immaginato: “Ti tira! Che duro, che duro, oh Luca come come è bello duro”. “Sì zia e sei tu che me lo fai diventare duro” . “Oh che desiderio! Che voglia che ho”. Non ci potevo credere, la zia non nascondeva il suo appetito sessuale. Con le dita mi stava liberando la patta, una mano affondò dentro le mie mutande mentre io le alzavo la gonna e cercavo con i polpastrelli la carne delle natiche. Mi tirò fuori il cazzo mentre ansimava. “Oh che bello duro. Aspetta” disse, “Aspetta che mi spoglio”. Mentre mi toglievo i pantaloni, la zia fece scivolare la gonna, scoprendo bianche e morbide cosce, orribili mutandoni color panna, che repentinamente si calò. Le pieghe della panza coprivano in parte il pube dal pelo ancora nero. “Sono vecchia...” constatò, notando il mio sguardo. Con un sorriso le feci notare il mio pene squillante “Zia guarda come me lo fai tirare”. La cosa la tranquillizzò, con una faccia compiaciuta dell’effetto che suscitava si girò su se stessa mostrandomi il culo, grosso, adiposo e con un po’ di cellulite, ma infinitamente invitante, morivo dalla voglia di affondare mani, faccia, cazzo nel solco delle natiche, e poi si sollevò il maglioncino. Le bianche mammelle erano strizzate da un reggiseno dello stesso colore delle mutande ma che sembrava sul punto di scoppiare. “oh cazzo, oh cazzo” mormorai, mentre lei, semi-divertita dalla mia faccia, sganciava l’indumento. Due bestiali ...
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