1. Italia Brasile 3 a 2


    Data: 18/01/2020, Categorie: Incesti Autore: Angelo15

    ... animato, gesticolando. Erano troppo distanti e le parole non mi arrivavano, ma zia Lory sembrava davvero molto arrabbiata. Zio Franco provava a difendersi, a parlare a sua volta, ma sembrava in difficoltà. Poi…successe una cosa che mi sconvolse: vidi lo zio alzare una mano come per dare uno schiaffo alla moglie. Zia Lory, che prima aveva alzato le braccia a proteggersi, scoppiò in lacrime e si allontanò di corsa. A quel punto, il marito fece per tornare verso la macchina e io preferii tornare a sedermi e fingermi ancora addormentato. Ma cosa stava succedendo? Finalmente ci imbarcarono. Mia zia, che intanto era tornata e aveva gli occhi rossi e gonfi, mi svegliò: “Dai Marco, andiamo sul ponte, mi piace vedere la terraferma allontanarsi, a portare dentro la macchina ci pensa lo zio”. Così ce ne andammo sul ponte. Non nascondo che ero piuttosto confuso, ero convinto di andare incontro a un mese di vacanza bellissimo e mi trovavo dentro una tensione familiare che non avrei neppure lontanamente immaginato. Poi, un pensiero mi attraversò la mente: vuoi vedere, pensai, che mia madre conosceva la questione e che lei e la sorella hanno concordato di mandarmi qui per evitare che i due si potessero fare del male? Che la mia presenza doveva servire a garantire un periodo di pace tra gli zii? Questo pensiero mi diede fastidio, mi sentii tradito dai miei genitori. Dovevo scoprire se le cose stavano davvero così. Intanto, lontana dal marito mia zia parve riprendersi. Quando fummo in un ...
    ... posto tranquillo si voltò e mi sorrise: ”Ti ho visto che ci guardavi poco fa. Ti sei turbato? Mi dispiace sai…”. La fissai serio: ”Per cosa ti dispiace? Per quello che ho visto o per aver tentato con la mamma di mettermi in mezzo alle vostre vicende? Perché mi trattate come uno stupido?”. Avreste dovuto vedere la reazione di mia zia: prima sbiancò, poi divenne tutta rossa e strinse i pugni. Poi mi guardò i faccia e scoppiò a ridere forte. In modo irrefrenabile, non riusciva a smettere. Purtroppo, quella sua risata, probabilmente isterica, contagiò anche me e ci trovammo come due stupidi a ridere quasi con le convulsioni mentre gli altri passeggeri del traghetto ci guardavano sorpresi. Quando poté calmarsi, mi zia mi fece segno di abbassarmi e mi abbracciò stretto. “Perdonami Marco, dovevo immaginare che essendo tu così intelligente avresti capito subito. Sono stata una stupida. Ma la colpa è mia, tua mamma non voleva, ho insistito fino a convincerla. Mi perdoni? E’ vero che non te ne andrai lasciandomi da sola con lo zio? Per favore…”, mi sussurrò all’orecchio. “Certo che no – la tranquillizzai – però mi dici cosa succede?” Li si staccò da me e seria seria mi fece segno di no col dito. “Non ancora, verrà il momento…”, mi disse prima di andarsi a sedere in attesa dello zio. Come potete immaginare il viaggio non fu particolarmente allegro, i due non si guardavano, io ero taciturno, molto seccato per quanto avevo scoperto. Finalmente verso tardo pomeriggio arrivammo nel piccolo ...
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