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12- Straniera in terra straniera
Data: 21/01/2020, Categorie: Incesti Dominazione / BDSM Autore: claudiaeffe
... zio.Mezz’ora dopo arrivò la risposta: era riuscito a trovare un biglietto sul volo in partenza la sera successiva.Sara non stava più nella pelle!Ventiquattr’ore più scendeva dalla scaletta dell’aereo, stanca ma contenta.L’aeroporto non era propriamente JFK, ma non le importava nulla: era lontana da casa e da tutte le cose brutte che le erano capitate ultimamente.Posò le Superga sulla pista polverosa e si guardò attorno, in cerca di suo zio.Lo scorse in lontananza, a bordo pista, che agitava una mano nella sua direzione.Corse verso di lui e lo abbracciò.“Che bello vederti!”, gli disse.“Sono contento che tu sia venuta - rispose lui - Ho veramente piacere di ricambiare la gentilezza con cui mi avete accolto da voi quando avevo bisogno”.Sara alzò le spalle:”Non c’è bisogno, zio. L’abbiamo fatto volentieri”.“Anche io lo sto facendo volentieri. Dai, prima di andare a casa dobbiamo fare una tappa alla polizia”.Entrarono in un ufficio privo di aria condizionata, arredato con una dozzina di scrivanie di bassa fattura, ciascuna delle quali occupata da un militare.Diversi uomini e donne erano intenti a compilare moduli e a consegnarli; lo zio Carlo puntò verso una scrivania al fondo della sala. Sara lo seguì arrancando.L’uomo scambiò qualche parola veloce con un militare, poi si fece consegnare un modulo.“Che lingua si parla qui? - chiese Sara - Non ho capito nulla”.“Questo è l’unico Paese al mondo in cui si parla l’esperanto come lingua madre”, rispose lo zio.“Cosa? E che lingua ...
... è?”.Carlo sorrise.“Lascia perdere. In ogni caso è molto facile, lo imparerai anche tu molto in fretta”.“Speriamo. Non ho capito cosa stiamo facendo qui”.“In questo Paese la maggiore età è ventuno anni, quindi tu tecnincamente sei minorenne. Ho dovuto dargli garanzia che ti tratterò bene e che mi prenderò la responsabilità di quello che fai”.Lo zio firmò un modulo e lo passò a Sara, che lo scorse senza capirci nulla.“Una firma qui sotto, per piacere”, le disse lo zio indicando una linea tratteggiata in fondo alla pagina.Sara firmò, consegnarono il modulo e uscirono.“Non prendiamo la valigia?”, chiese Sara quando vide che suo zio la stava guidando verso il posteggio.“Ho disposto affinchè ce la portino a casa - rispose l’uomo aprendo l’auto - E’ un servizio che costa, ma è molto comodo e non ci fa perdere tempo”.Montarono in auto e si immisero su una strada polverosa.Per qualche minuto nessuno parlò.“Senti, in merito a quello che è successo tra noi mentre ero vostro ospite...”, cominciò lo zio.“Sì, dimmi”, disse Sara, ansiosa. Era stato un suo pensiero fisso per quasi tutta la durata del viaggio.“Volevo dirti che possiamo anche dimenticare tutto. Era un momento particolare per entrambi, possiamo metterci una pietra sopra”.Sara si sentì immediatamente sollevata, e glielo disse.“Sono d’accordo anche io. E’ stato uno sbaglio, non si ripeterà più”.Lo zio allungò una mano verso di lei, e Sara la strinse.“Non parliamone più, allora”.Mezz’ora dopo arrivavano a casa di Carlo.Era un’abitazione ...