Nel retrobottega del fruttivendolo.
Data: 22/01/2020,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Masturbazione
Tabù
Autore: Evoman2, Fonte: xHamster
... appena conquistata: “Ma cosa fa... la prego mi faccia godere... non ce la faccio più...” la frase che le era uscita dalle labbra non veniva da un ragionamento, ma dalle sensazioni fisiche che ormai le tenevano impegnata la mente e le impedivano di pensare. Era il suo corpo a parlare. Il fruttivendolo esplose in una grassa risata: “Ma guarda come sta cedendo rapidamente questa troia. Credevo che fosse più difficile portarti a questo punto e invece vedo che in breve tempo stai scoprendo un mondo nuovo che neanche immaginavi esistesse. Brava, sei molto più troia di quanto io stesso arrivassi a sperare”. La signora neanche si vergognava più. La sua testa era tutta concentrata sulle sensazioni fisiche e l’unico imperativo ora era quello di raggiungere la soddisfazione sessuale. “La prego, mi faccia godere... farò tutto quello che lei vorrà” supplicò lei. “Aspetta, tutto a suo tempo” replicò lui con fare sornione, con già in mente la prossima tortura a cui sottoporre la signora. Riprese la cinghia e questa volta iniziò a colpire al centro della sua fica, dal basso verso l’alto. La signora urlava ad ogni colpo, mugugnava, sbuffava, gemeva e si dibatteva per quanto la posizione le permettesse. Ma la cintura colpiva inesorabilmente ogni volta il bersaglio. Il clitoride mandava sensazioni indescrivibili, fitte di dolore al cervello, ma anche grande senso di piacere nel basso ventre. Più passava il tempo e più il dolore incredibilmente sembrava sopportabile, mentre montava ...
... irrefrenabile il piacere. Ormai la sua fica era un lago di umori, che le colavano lungo le cosce e i sospiri e i mugolii che emetteva erano sempre più inequivocabilmente di piacere. “La prego, mi faccia godere... si continui a frustarmi e mi faccia godere” disse la signora ormai completamente soggiogata da quello che stava diventando un gioco erotico più che una tortura. “Allora vuoi godere troia? Dimmi che sei la mia schiava e che verrai qui da e ogni volta che o vorrò”. “Si, la supplico, mi faccia diventare la sua schiava, mi frusti la fica e le tette ogni volta. Lei mi sta facendo impazzire, non avevo mai provato sensazioni come queste” e tutto questo lo diceva con la voce rotta e inferma visto che l’uomo non aveva smesso un attimo di colpirla. “Ancora, ancora... continui a colpirmi... sto per venire” supplicò ancora la signora, ormai sull’orlo di un fortissimo orgasmo. E invece l’uomo si fermò, si inginocchiò davanti a lei e disse: “vuoi godere? Bene, su una cagna come te io ci sputo” e cominciò a indirizzare numerosi sputi sul clitoride della signora, come gesto di ulteriore sottomissione. Bastarono quelle nuove stimolazioni a portare finalmente la signora all’orgasmo. Venne urlando tutto il suo piacere e quasi spruzzando umori dalla fica. Appena il culmine dell’orgasmo sembrava scemare, lui le prese il clitoride tra le dita e lo strinse, alternando una presa forte, a veri e propri massaggi voluttuosi. Incredibilmente l’orgasmo della signora ebbe come una nuova impennata, che la ...