1. Campagna Toscana


    Data: 26/01/2020, Categorie: Anale Tabù Voyeur Autore: caffelibero_1976, Fonte: xHamster

    ... nostro muscolo lascerà circolare liberamente come l’acqua per la gente, porterà in tutte le nostre cellule un codice chiamato umanità.Siamo aggrovigliati come fili di lana, il vento e i gatti ci hanno spinto sul tronco, sulla storia del territorio, ogni tirare reciproco smuove viscere profonde, arcaiche, nostre, sento tutto che scorre, non vedo nessuno all’orizzonte, solo io e te a capo della collina, incendiata dalle nostre visioni, bruciata dalle nostre passioni. Sento che è giunto il momento, sento che siamo arrivati all’aeroporto, dobbiamo imbarcarci, dobbiamo essere perquisiti, dobbiamo salire a bordo, ci stanno chiamando, senti, ci sono i nostri nomi nel megafono radioattivo del cielo toscano, senti dobbiamo incontrarci, senti dobbiamo scontrarci, dobbiamo possederci, dobbiamo entrare nelle nostre anime e rimuovere ogni tipo di arredamento, chiudere le finestre con assi di legno, la tempesta, l’uragano, senti che dolce vento. Ti faccio riemergere il viso dalle mie interiorità, sono metropoli le tue interiorità, le mie mani ti tengono il viso, voglio guardarti, voglio vedere se trovo gli occhi, voglio annusare la tua verginità, quella che riguarda la tua volontà, accendi i fari, illumini la terra, sprofondiamo in una dolce guerra. Ti faccio alzare, siamo nudi a metà, assieme ne facciamo uno, diventeremo nessuno, spariremo nella battaglia atlantica, sottomarini in azione pronti a scaricare tutta la rabbia e la comprensione nelle acque rinascimentali terrestri. I tuoi ...
    ... capelli sono orizzontali, trascinati dal vento, ti volto, rimango a sedere sul tronco, il tuo sedere è all’altezza della mia bocca, sono un carnivoro , amo il sangue, amo i fluidi corporei, primordiali, essenziali, tu stai guardando verso l’orizzonte che disegna con le sue irregolarità la sega che divide la terra dal cielo, che divide la nostra realtà con la nostra provenienza. Affondo le labbra, affondo la mia faccia, con la punta della lingua assaggio, ti mangio, ti ingoio, ti assaporo, vorrei poterti entrare dentro, una voglia di nascita al contrario, alla vita sono arrivato, all'origine son tornato. Il tuo sapore marino, per me uomo di mare, per me che l’inverno sulla spiaggia non ha bisogno di narrazioni, per me che l’odore della salsedine è cosa preziosa, trovare queste conferme sono lacrime dagli occhi, laterali, pudiche, precise nel disegnarmi sul volto lo stato di grazia. Tu devi ricambiare, non puoi lasciarmi andare, mi baci profondamente, intensamente, come ancora non abbiamo fatto, sento il fondo dell’anima, l’immensità della tua pancia, scivoli come l’acqua, con la lingua salti ostacoli, distrazioni, tessuti, arrivi all’altezza del mio bacino, sono a sedere, mi godo tutto senza esclusioni, senza immagini, chiudo gli occhi e aspetto seduto sulla sedia elettrica che sia compiuta la tua volontà omicida, la tua predisposizione assassina. Sento il caldo delle tue labbra, sento l’umido della tua lingua, sento l’impasto dei nostri cromosomi, la tua saliva e i miei umori ...
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