Campagna Toscana
Data: 26/01/2020,
Categorie:
Anale
Tabù
Voyeur
Autore: caffelibero_1976, Fonte: xHamster
... odio, non puoi farmi questo, sull’albero, nella campagna toscana, in una bolla temporale che è esplosa, non so dove mi trovo, non so chi sono, so solo che tu mi stai tenendo in un ostaggio d’orato, una prigionia elettrica, le tue dita e i miei jeans sono la mia anestesia. Ti bagno le dita, sono le mie secrezioni, è la mia eccitazione, mi baci, mi tiri su la maglia per poter assaggiare la pelle, leccarla, giocare con il mio ventre, ho la giacca che è diventata il sipario della tua rappresentazione, della tua liberazione. Le mie braccia ti serrano i fianchi, le mani impastano il tuo corpo, sempre più caldo, sempre più agitato, sempre più nucleare. Le dita trovano l’ingresso del cinema d’essai, sento il tuo sedere, sento la pelle, siamo avvinghiati, siamo serrati, siamo un corpo unico, la tua mano è glucosio per il mio diabete di piacere, le mie mani incontrano le tue cavità, le tue condotte umane, solide certezze, liquide emozioni. Con i polpastrelli posso sentire la tua pelle liscia, tra la vulva e l'ano, è pelle nascosta, è pelle con terminazioni nervose, fili che sono collegati direttamente al tuo cervello, è pelle viva. Sento le mie e le tue scariche elettriche, le nostre bocche sono attaccate dai cani, si morsicano, si leccano le ferite della vita, accolgono i nostri aliti profondi, rovesciamo la nostra essenza l’un l’altro come custodi di templi, appendiamo le chiavi interiori nelle nostre bocche consapevoli di trovarle per l’eternità. Le mie dita entrano, scivolano ...
... sulla tua vulva, liscia, senza ombra, dalla pelle al cuore, non ci sono inciampi, non ci sono peli sulle tua bocca, il clitoride è indurito ancora pulsante dall'orgasmo di prima, sento i tuoi umori interiori, sento le mie dita dissolversi nella tua vagina, sento il mio cervello che accende luci di brina. Sento le tue pareti, sento i tuoi confini, morbidi, delicati, umidi, sono grotte calcaree adatte per lasciare stagionare il mare, sono il tunnel che mi porterà alla tua fecondità, all’universo umano, alla tua cellula uovo. Il tuo utero è tanto dolce quanto forte nel tenere in piedi il destino del mondo, l’uguaglianza è l’origine, il modo per generare vita e piacere è l’unica strada che conosco indistinta nelle specie terrestri consenzienti. Le nostre differenze sono azzerate, siamo embrioni, atomi, esplosioni, siamo uguali, ci incontriamo nel tuo sesso, sulle tue pareti, nel mio sperma, nel tuo cervello, nei miei tendini. il cuore? Ti chiederai, è una pompa perfetta che garantisce tutto questo, che alimenta con il sangue la vita, che ci permette di essere qui sull’ulivo, che ci lascia perdere mentre svolge la sua meccanica funzione, che riprende le nostre anime come degli aquiloni in balia dei venti, in balia delle tempeste, in balia dei lampi. Sarà lui a riportarci sulla terra, immetterà il sangue per accendere fari in questo buio condiviso, in questo momento in cui abbiamo le serrande abbassate, ci rifarà aprire gli occhi, nelle vene sarà rilasciato uno speciale fluido che il ...