1. Francesca: il mio sogno erotico - Parte II -


    Data: 12/11/2017, Categorie: Etero Autore: InusualMe, Fonte: EroticiRacconti

    ... lei. Lei mi guardò, sorrise e dandomi la mano mi rispose: “Affare fatto. Stasera alle sei!” No, non l’avevo conquistata così fulmineamente. Eravamo stati insieme tempo prima. Cioè… insieme… Diciamo che avevamo già scopato. Al tempo, difatti, mi aveva mollato perché le avevo detto che non ero il tipo d’accasarmi e lei, che invece voleva una ‘storia’ non l’aveva presa bene, ma rimanemmo amici. Poi aveva conosciuto un essere insignificante, presuntuoso, borioso, pieno di sé e se era perdutamente innamorata. Mi diceva che finalmente aveva trovato chi le dava delle garanzie, non come certi ‘stronzi’ –chissà a chi si riferiva…- che correvano dietro a ogni figa passava loro vicino Non avete idea di quanto mi stesse sul cazzo il suo moroso: si vantava di avermi rubato la ragazza, lo stronzo! E lei lo difendeva pure, dandogli ragione. Quello che più mi ‘bruciava’ era che non volle più saperne di darmela, per colpa di quello li. Ora con quel ‘ci vediamo alle sei’, mi aveva, piacevolmente, sorpreso e… eccitato. Lei era una gran bella figa, una delle più quotate in facoltà e proprio non mi dispiaceva ridarle una ripassatina. Ben ricordavo la sua passione nel fare i pompini, la sua golosità estrema che la portava a non sprecare nemmeno una goccia nel seme che, il mio cazzo mai tirchio, le offriva. Poche ragazze, della sua età, erano così abili con un cazzo tra mani e labbra. Di solito molte si trovavano disorientate, imbarazzate e me le ritrovavo a succhiarmi il cazzo a occhi chiusi ...
    ... o guardando verso il basso, quasi perse nel nulla. Lei no! Lei succhiava amabilmente il cazzo, lo menava con passione, lentamente, seguendone le pulsioni e, soprattutto, aveva gli occhi puntati in alto, nei miei, mentre lo faceva. Guardava e godeva di ogni mia smorfia, di ogni mio gemito. Lacrimava quando gli spingevo il glande in gola, senza lamentela alcuna; sapeva come prendere e rilasciare l’aria, senza farsi soffocare dalla mia eccitazione. Stringeva i testicoli per dire che necessitava di respirare e li lasciava andare quando rivoleva, in gola, la mia asta turgida. Percepiva il sopraggiungere del mio orgasmo e si preparava ad accogliere il mio sperma sul viso puntandosi la cappella sulla punta del naso, così che, quando esplodevo nell’orgasmo, lo sperma le rimbalzasse sulla punta dello stesso per poi, lesta, prenderlo sulla punta della lingua e portarlo alla bocca. Quanto mi faceva eccitare eiacularle così il mio nettare. Era un momento magico e ora, al sol pensiero di poterlo rifare da lì a poco, il mio cazzo era turgido e già …umido. Alle sei, quella sera, passai a prendere la mia amica e in macchina ci dirigemmo verso il Motel. Durante il percorso mi spiazzò dicendomi che non aveva alcuna intenzione di far sesso con me, quel pomeriggio; aveva sì detto che le sarebbe piaciuto vedere il motel, ma mica che me l’avrebbe data o fatto altro! Io annuì, risi e prontamente le rispose “Ok! Allora tu guardi il motel e la camera e io guardo un porno e mi faccio una sega, nel ...