Monica l'amica di mia madre
Data: 12/11/2017,
Categorie:
Etero
Autore: architetto, Fonte: RaccontiMilu
Era il giorno del 50� compleanno di mia madre e mio padre aveva fatto le cose in grande organizzando una grande festa in un locale, invitando parenti ed amici.Era già tardi, molti se ne erano già andati, quando mia madre mi chiese di riaccompagnare a casa Monica, una sua amica, che era venuta sola perché suo marito un architetto molto noto in città, era via per lavoro. Sicuramente si era accorta che Monica ci aveva dato dentro con l�alcool. Accettai senza battere ciglio, quando mi capitava un�altra occasione per guidare una Porsche.Monica non era ubriaca da stare male ma era completamente partita, rideva, faceva discorsi senza senso ed era decisamente malferma sulla gambe. Dovemmo faticare per riuscire a farci spiegare come si spegneva l�antifurto e mia madre mi disse che quando fossimo stati in casa sua, avrei dovuto sdraiarla sul letto o sul divano e coprirla e di rimettere l�antifurto quando uscivo.Seduta sul sedile di fianco lei si addormentò subito ed io ne approfittai per fare un largo giro��che macchina la Porsche, arrivati a casa sua parcheggiai con cura e accompagnai Monica in casa sorreggendola. Avrei voluto mollarla li sul divano del salotto, ma lei biascicando mi chiese di accompagnarla in camera al piano sopra, dove si buttò sul letto. Aveva gli occhi chiusi,ma rideva e borbottava frasi senza senso�era veramente alticcia.Recuperai una coperta e mentre la stavo coprendo pensai che sarebbe stato meglio se gli avessi tolto almeno gli stivali ed il giaccone. Fu ...
... una operazione, complicata perché lei non collaborava. Sarà stato perché anch�io avevo bevuto qualche bicchiere di troppo, ma mi venne la voglia di spogliarla un po� di più. Monica ha un paio d�anni meno di mia madre, però è veramente una bella signora, molto ben messa; sicuramente grazie anche a qualche aiutino estetico.Mentre le sfilavo la gonna controllavo le sue reazioni, niente, aveva un sorriso da sbronza stampato sul viso e se la fece togliere senza protestare. Aveva due belle gambe con le cosce snelle, fasciate in un collant velato che ombreggiava le mutandine color prugna, trasparenti che lasciavano intravedere un cespuglio folto e curato.A questo punto decisi che mi ero spinto un po� oltre e la coprì e feci per andarmene quando con la sua voce da sbronza mi disse:- Dove vai? Perché ti fermi? ���continua. -Mi guardava con due occhi appannati, aveva gettato via la coperta e mi allungava una mano per invitarmi ad avvicinarmi. Rimasi li di stucco, non sapevo cosa fare, ma lei agitò la mano per farmi avvicinare e, quando gli arrivai a tiro, me la posò sul pacco:- Cosa c�è qua? Un bel cazzo giovane, vigoroso. Come vorrei essere scopata da un bel coso così. -Il cazzo si gonfiò immediatamente lei se ne accorse e continuò ad accarezzarmelo. Lentamente Monica mi sfilò la camicia e iniziò a baciarmi il torace. Con la lingua iniziò a dare delle lunghe leccata ai capezzoli alternandole anche a piccoli morsi anche decisi. L'eccitazione oramai era alle stelle e Monica mi aprì la ...