1. Mi hai sfinito


    Data: 01/02/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io avevo detto basta, giacché avevo freddamente e con indifferenza concluso e deciso senz�entusiasmo alcuno che la mia breve permanenza sarebbe finita quel giorno, in quanto avrei preparato i miei pochi bagagli in tutta fretta, un taxi e via verso l�aeroporto, tenuto conto che lui non lo avrei più rivisto nemmeno quella sera per gli abituali saluti. La mia, in effetti, era stata una decisione audace, energica e persino gagliarda quella di nascondergli la mia partenza, ma del resto era la mia semplice e unica possibilità per riuscire ad andarmene davvero.Io ne ero profondamente convinta, nel momento in cui cercavo inutilmente di truccarmi gli occhi, lottando e scontrandomi con le lacrime che puntualmente colavano sul mio viso. Io volevo andarmene, però sobbalzavo a ogni piccolo rumore di quei passi che sentivo fuori nel corridoio, perché più m�affrettavo e ancora mi rendevo conto che c�era qualcosa più forte di me che mi stava dissuadendo e trattenendo troppo a lungo all�interno di quella camera. Quest�inatteso evento tuttavia non mi colse troppo impreparata, poiché sentire la chiave nella serratura della porta, che lui in quel preciso momento aprì, spostando infine la mia valigia ormai già sistemata sul pavimento in prossimità dell�entrata.Lui non disse niente, si chiuse la porta alle spalle e in un istante passò in rassegna tutta la stanza, rendendosi perfettamente conto di ciò che stava accadendo, successivamente s�avvicinò verso di me e con gli occhi più diabolici e più ...
    ... malvagi che mai, trovò la forza di mollarmi uno di quegli schiaffi che generalmente si rammentano per un bel po� di tempo, lasciandomi tra l�altro senza respiro per qualche frazione di secondo, prima di riuscire a trovare giusto il tempo di riprendermi e d�avviarmi verso la porta, spingendolo peraltro da parte quando io gli passai davanti. In quell�istante immancabilmente e furiosamente però, mi sentii afferrare e sbattere sul letto, dove tra affronti, insulti e offese d�ogni genere ci prendemmo a botte. Le mie unghie sulle sue mani che tiravano i miei capelli, i miei inconsistenti e vani calci nel tentativo di liberarmi i polsi che lui mi teneva bloccati, il suo respiro affannato era dentro al mio. Dopo pochi minuti però, non ci facevamo più del male e le sue mani mi stavano per l�appunto spogliando, combattendo solamente con la mia ormai debilitata e fragile resistenza. Di scatto lui s�alzò andando a inginocchiarsi al bordo del letto, mi trascinò a sé e appoggiò le mie gambe sopra le sue spalle.La mia era ormai una capitolazione senza riserve, pertanto il respiro e la rabbia cominciarono a quel punto serenamente a placarsi, in seguito m�afferrò per i fianchi e mentre io mi ero già completamente data per vinta, sentii la punta della sua lingua che s�appoggiò sulla punta del mio clitoride iniziando così a giocarci straordinariamente bene. Lui premeva inizialmente piano e poi ci girava intorno, poi si ripresentava di nuovo sopra facendomi immancabilmente sragionare, mentre tra i ...
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