1. Per un po' di gelosia mi feci rompere il culo. (parte quinta)


    Data: 02/02/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: Stalio

    I miei, che conoscevano Gianni ed i suoi genitori, fecero un po' di resistenza perché dovevo ancora finire i compiti estivi, ma dopo la promessa che avrei studiato tutti i giorni per almeno un paio d'ore, mi diedero l'autorizzazione.
    
    Il giorno della partenza mi vennero a prendere da casa con la macchina di Stefano, davanti c'era seduto Sergio e dietro io e Gianni.
    
    Ancora prima di uscire dal paese Gianni mi prese per il collo e mi spinse giù sulle sue gambe, e nel contempo tirò fuori l'uccello e me l'infilò in bocca. Mi vergognavo un po' perché c'erano gli altri due, ma ben presto anche Stefano fece la stessa cosa con Sergio.
    
    Per arrivare al mare c'era circa un quarto d'ora di strada, e mentre lui mi massaggiava il buco con le dita, io modulai la pompa per farlo sborrare poco prima di arrivare a destinazione, ero diventato bravo in questo. Quei due davanti, invece, non si trattennero, e a metà strada Stefano si fermò qualche minuto sul ciglio della strada e venne in bocca alla sua puttanella, che non si lasciò scappare neanche una goccia di sborra. Le premesse della nostra vacanza al mare sembravano di fuoco, ma io non immaginavo ancora cosa mi stesse aspettando.
    
    Arrivati a destinazione io insistetti per fare un bagno in mare prima di pranzare, mentre Gianni voleva che sistemassimo le nostre cose nelle camere e che in spiaggia ci saremmo andati nel pomeriggio, e anche Sergio voleva fare così, mentre Stefano si offrì di accompagnarmi, tanto, disse, saremmo stati di ...
    ... ritorno entro un'oretta.
    
    Così io e Stefano ci infilammo i costumi da bagno e ci avviammo a piedi, il mare era distante un centinaio di metri dalla casa.
    
    Stefano, che aveva vent'anni, era un po' più alto di Gianni, più robusto, insomma un uomo già fatto. E devo ammettere che, inizialmente, avevo un po' soggezione di lui.
    
    Mentre camminavamo lungo la strada 'casualmente' mi cadde l'occhio sul suo pacco, e mi sembrò incredibilmente esagerato, ed aumentava sempre più man mano che ci avvicinavamo al mare. Tant'è che ad un certo punto lui si mise a correre per entrare in acqua e poter nascondere le 'sue vergogne' perché c'era un sacco di gente in giro.
    
    Io non sapevo se ridere o cosa, comunque arrivai anch'io in acqua e, dopo aver fatto qualche tuffo per bagnarmi per bene, mi avvicinai a lui.
    
    Feci un po' l'oca: "Ma cosa ti è preso? Perché ti sei messo a correre?"
    
    Non aprì bocca, ma mi prese una mano e mi fece agguantare il suo cazzone che nel frattempo, sott'acqua, era sgusciato fuori dagli slip, poi: "Colpa tua, visto cosa hai combinato?"
    
    Provai a ritrarre la mano, ma lui me la teneva stretta, e cominciò a farmelo segare.
    
    "Ma cosa fai? Non mi va', io sto con Gianni."
    
    "E che problema c'è? Basta non dirglielo." Intanto mi aveva messo anche l'altra mano sul manico, e continuava a farmelo segare, avanti ed indietro, avanti ed indietro.
    
    "Non voglio, non mi va' di fare questo a Gianni."
    
    "Dai Marco, continua così, non lo diremo a nessuno, e ti prometto che ...
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