1. La segretaria - capitolo 2


    Data: 13/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    Anna era già lì quando Gianni arrivò. Seduta in un separé nel bar. Gianni si accomodò di fronte a lei e disse asciutto – eccoci qui – la guardò a lungo, – quello che vedo mi piace. – In effetti la signora era molto piacente. Rotondetta, morbida, capelli corvini e viso pieno senza rughe, seno abbondante e alto. Indossava un abito di lana leggera, grigio perla, che la fasciava molto bene. Era abbastanza timida, ma sollevò lo sguardo sull’uomo che aveva davanti e sorrise, un bel sorriso. – Neanche lei è male, Signore. – Gianni sorrise, quella mattina indossava la sua tenuta da lavoro tradizionale: giacca spinata, sopra una camicia a righe celeste, cravatta verde, pantaloni grigi, scarpe nere. Le chiese – Cosa beve? – - Un succo d’arancia, grazie. – Il Master si sporse fuori dal separé e fece un segno ad una cameriera – un caffè per me ed un succo d’arancia per la signora. – Poi appena la cameriera si fu allontanata si rivolse ad Anna – chiedi pure schiava. - Lei si irrigidì un momento e poi disse – parliamo prima di lavoro se non le dispiace, mi spieghi tutto, anche quanto guadagnerò. – Lui le spiegò tutto, mentre lei sorseggiava il suo succo. Discusserò senza distrazioni per quasi mezzora di quell’argomento e Gianni non eluse nessuna richiesta. Lei non aveva un vero e proprio bisogno di lavorare. Aveva un marito che guadagnava abbastanza. Ciò tranquillizzò Gianni, non voleva una schiava che stesse con lui solo per guadagnare, anche se ciò che le era dovuto, da quel lato, le ...
    ... andava dato, ed anche senza lesinare. Poi lui le disse – passiamo all’altro argomento. Ora le domande le faccio io. – - Chieda pure Signore. – Lui rifletté un attimo e poi disse – non sono qui per approfittare della mia particolare posizione, ma in qualche modo devo vedere se sei adatta al ruolo. Non so se mi spiego? – - Sì spiega benissimo Signore – rispose lei tranquilla, – si ricordi che ho avuto qualche esperienza e non si deve sentire vincolato dalle prove che mi chiederà. Cosa vuole che faccia? – Il giudizio era ancora sospeso, ma ad Anna quell’uomo al tempo stesso elegante e stropicciato non dispiaceva. E meno male che sembrava timida pensò il Master. Il separé li proteggeva da sguardi indiscreti, solo chi passava davanti e buttava uno sguardo dentro poteva vederli. Il tavolo fissato nel mezzo era un ostacolo. - Vieni da questo lato – le disse mentre lui si spostava verso l’interno lasciandole spazio. Lei si alzò e lui poté vedere che si muoveva con grazia. Lei si sedette accanto girata verso lui. - Sbottonati la camicetta - le ordinò con voce leggera. Lei arrossì, chinò gli occhi e si sbottono i primi due bottoni scoprendo buona parte del seno e facendo vedere che indossava biancheria fine e delicata. Stava per slacciare anche il terzo, ma lui la fermò. Il seno era bianco, cremoso e sotto il reggiseno trasparente si intravedevano due capezzoli ritti, grossi puntuti, probabilmente scuri. - Basta così, ora solleva il vestito in alto. Vediamo cosa indossi sotto. – Lei ...
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