1. Osare si può


    Data: 13/11/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io la scrutavo nel tempo in cui lei si sfilò la calza sgambettando spensieratamente per aria, distesa con la schiena sul giaciglio scoprendo a poco a poco le gambe nerborute e lattescenti com�&egrave per l�appunto il caratteristico colorito naturale delle femmine rossastre, inframmezzata da numerose lentiggini sparse qua e là in viso. Appena si svestì mi resi tempestivamente conto che stavo per compiere un atto pressappoco meschino e vile, azzarderei riferire spregevole, sicché in quella mirabolante circostanza m�infervorai appassionandomi notevolmente al solo concetto di poterlo realizzare.Alessandra era goffa, quasi sciatta, mentre completava quei movimenti e certo non poteva risultare adeguatamente protetta con quella corporatura da seducente cinquantenne, eppure si spogliava con naturalezza di fronte a me proponendomi ogni tanto un sorriso animoso, audace e volutamente spigliato. La donna in questione aveva un viso simpatico, non ameno né vistoso, perché unicamente gli occhi dal color verde acqua marina erano pregevoli, giacché la rimanenza della faccia non si poteva di certo definire amabile e piacente. Soppesandola e squadrandola per bene aveva un naso alquanto ampio con le narici larghe, la cavità orale smodatamente vasta, le gote carnose, tutto incorniciato da una foltissima capigliatura rossastra. A dire il vero, esaminandola, era dotata comunque d�una maniera di sorridere che le teneva interamente occupato il viso, perché dal momento che lo sguardo si stringeva ...
    ... rimpicciolendosi mostrando due sottili fenditure, le guance si raggrinzivano, la cavità orale s�allargava rivelando due file di denti ben fatti e sfavillanti.In un secondo momento rimosse altresì la blusa e rimase con le mutandine e il reggipetto, si sfilò perfino i braccialetti chiedendomi perché nel contempo non mi spogliavo pure io. Io ero rimasto frattanto seduto sull�ottomana a osservarla, mi protesi sennonché verso di lei per baciarla e notai che sbaciucchiava bene con tutta la bocca, la lingua, le labbra, quello che in conclusione ottenni fu un bacio appassionato, asciutto e persino protettivo, di sostegno. Ambedue ci eravamo già baciati a lungo in macchina prima di salire su da lei, in tal modo mi tolsi la camicia e i calzoni e ritornai a baciarla. In quella circostanza le sganciai il reggiseno, squadrandola attentamente mi resi conto che aveva i seni grossi e un po� cadenti, con dei larghi capezzoli che frattanto lambii amorosamente con la lingua. Nonostante il caldo afoso di quei giorni Alessandra aveva la pelle asciutta e profumata, affondai la testa lassù inebriandomi interamente della fragranza delle sue carni, con il cuore che batteva velocemente le abbassai senza fronzoli le mutande, scoprendo in modo inatteso un foltissimo e smisurato triangolo di peli rossicci.In quell�istante tastai trepidante e animoso quell�odorosa fenditura, la sentii fremere per un istante, dopo risalii rapido all�altezza del suo viso, le baciai le palpebre, mentre lei con le mani mi sfilava ...
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