1. L'insegnante di sesso 2.


    Data: 13/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: prassitele, Fonte: Annunci69

    Cap. 2.
    
    Erano passati un paio di giorni durate i quali io non avevo mai smesso di vedere, nella mia immaginazione, il cazzo duro di don Mario, di sentirmelo in bocca, gustare il suo sapore. E mentre mi facevo una sega sognavo di avere di fronte a me il bel culo di don Mario e di incularlo come avevo fatto l’altra volta. Non ce la facevo a resistere così mi recai in chiesa in cerca di don Mario per dirgli che avevo voglia. Lo trovai e gli dissi
    
    “don Mario, possiamo vederci in privato?”
    
    “Adesso sono impegnato con le confessioni. Non posso”.
    
    Don Mario entrò in confessionale. Non potevo desistere e mi venne un’idea. Mi accodai ai ragazzi che attendevano di entrare in confessionale, facendo in modo di essere ultimo. Quando venne il mio turno non c’era nessuno dopo di me. Entrai, chiusi la porta del confessionale, mi girai e bussai alla grata. Don Mario aprì, mi riconobbe e mi disse:
    
    “Descrivimi cosa è successo quando te lo sei menato l’ultima volta".
    
    Mi misi in piedi e, con un certo timore che qualcuno entrasse e ci scoprissero, iniziai a descrivere l’ultima sega che avevo fatto; ma, continuando a descrivere i particolari, mi calai i pantaloncini e poi, con un po’ di fatica perché il mio uccello durissimo opponeva resistenza al calare delle mutande, mi tolsi anche quelle presentando al prete il mio bel cazzo eretto. Nel confessionale si sentiva fortissimo il solito profumo che mi faceva drizzare il cazzo eccitatissimo ed io lo chiesi a don Mario: “don Mario ma ...
    ... questo profumo io l’ho sentito da lei mentre ci menavamo il cazzo.
    
    Adesso io non me lo sto menando, come mai lo sento?”
    
    “Perché sono io che me lo sto menando” – disse con voce ansante – “adesso, così come me lo menavo l’altro giorno quando ti ho chiesto i particolari su come ti fai una sega. Vuoi vederlo?” – feci cenno di si con la testa e lui si scostò la veste facendomi vedere il suo bel bastone stretto nella destra che lo stava accarezzando voluttuosamente. Poi, con voce rotta, aggiunse “Adesso, vedendo il tuo cazzo… ho tanta voglia di sborrare. Ahh… fammelo toccare dài… Che bello… duro… godo… sborro nelle mutande” e un fiotto di sborra schizzò addosso al prete che dopo un po’ rinchiuse la veste, mi guardò e mi disse:
    
    “ Rivestiti e dammi un bacio.” - Mi rivestii e mi sporsi per dargli un bacio. Don Mario mi afferrò per la nuca e avvicinò la sua bocca, spalancata, alla mia bocca ancora chiusa. Con la lingua forzò delicatamente le mie labbra, entrò nella mia bocca e saettò in tutte le direzioni finché si staccò e mi chiese: “Ti è piaciuto?” –“Si, tanto”.
    
    Il giorno dopo mi precipitai all’appuntamento e don Mario venne ad aprirmi, mi invitò ad entrare, chiuse la porta e mi condusse subito in camera da letto. Mi baciò a bocca aperta e poi mi disse: “Non spogliarti subito. Ti andrebbe di farti fotografare mentre ti spogli? Poi scegliamo quelle che ci piacciano di più e ce le teniamo per ricordo”
    
    Era un’esperienza nuova e l’idea mi eccitava quindi accettai Vidi che ...
«12»