1. Michela e la verdura


    Data: 24/08/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: ringo00, Fonte: Annunci69

    -ATTENZIONE- QUESTO RACCONTO E' UN'OPERA DI FANTASIA. QUALSIASI RIFERIMENTO A FATTI O PERSONE ESISTENTI E' PURAMENTE CASUALE
    
    Michela sospirò: era di nuovo sola. Suo marito, impiegato per una grande compagnia, era spesso lontano da casa, anche per settimane, a volte mesi: si sentiva trascurata, come moglie e donna. Osservò l'immagine che le restituiva lo specchio alla parete: una donna di trentasei anni, dal viso grazioso, i capelli castani legati in una treccia, fisico morbido, fianchi larghi, cosce formose, sedere invitante che attirava lo sguardo dei maschi che incontrava e un bel seno abbondante, due belle mammelle grandi, rosee e soffici. Era questo uno dei motivi per cui suo marito l'aveva sposata: anche da fidanzati amava prenderla distesa sulla schiena, affondando la faccia tra i suoi seni mentre la scopava appassionatamente.
    
    Le sue dita sfiorarono inconsciamente il seno: Michela sospirò ancora, ma questa volta era un sospiro di desiderio, carico di voglia. Scrollò il capo, cercando di levarsi quei pensieri dalla testa. Per distrarsi incominciò a fare le pulizie, e una volta finito si accinse a preparare il pranzo, una bella insalata mista. Aperto il frigorifero, il suo sguardo si posò sulla vaschetta delle carote: una la colpì particolarmente, una bella grossa, spessa e quasi perfettamente dritta. Michela ebbe un fremito, sentendo le guance arrossire: non aveva mai fatto giochini strani, suo marito era sempre riuscito a soddisfarla appieno, però... Ora era ...
    ... sola, in preda al desiderio sessuale, e quella carota era così invitante... Deglutì: che fare? Laggiù la micia fremeva, miagolando dal desiderio, la sentiva inumidirsi poco a poco. Al diavolo, si disse, afferrò la carota e si diresse nella sua camera da letto.
    
    Sfilò la gonna che cadde al suolo con un morbido fruscio; la pelle scoperta fu scossa da un leggero brivido. Michela sentiva l'eccitazione crescere sempre di più: prese un preservativo dalla confezione nel cassetto del comodino, lo calzò sulla carota e se la portò alle labbra, succhiando e leccando voluttuosamente. Nel frattempo la mano libera si spostò sui bottoni della camicia, sbottonandoli, portandosi sotto al reggiseno bianco e liberando una bella tettona rosa dal capezzolo già eretto e fremente. Lo afferrò tra pollice e indice e tirò leggermente: oh, come le piaceva! Tenendo la carota tra i denti scoprì anche l'altra, cominciando a toccarsele, palpandole energicamente, giocando con entrambi i capezzoli.
    
    "Mmmmm..." gemette. Era ormai al punto di non ritorno: le mani giunsero all'elastico delle mutandine, che vennero sfilate lentamente. La sua intimità era bollente, chiedeva a gran voce di essere soddisfatta. Michela portò la carota all'imbocco del suo fiore, che accolse voglioso quel gradito ospite.
    
    "Ooohhhhh... sììììì..." mormorò. La carota entrava e usciva, entrava e usciva, era proprio della misura giusta. Finalmente, dopo tanta astinenza il meritato godimento! Michela portò le dita alle labbra, le inumidì ...
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