1. Fra sodomizio - 3


    Data: 14/02/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    Ma non ci fu bisogno che fra Sodomizio andasse ad offrire i suoi servigi al giovane amico: fu lo stesso fraticello a tornare spesso e volentieri a sottomettersi alle cure dello spulciatore. Del resto,sembrava che le pulci fossero particolarmente ghiotte del suo giovane sangue e, tempo ventiquattro ore, tornavano all’assalto delle sue pudenda con ancor maggiore virulenza.
    
    In certi momenti fra Gelsomino si sentiva disperato, ma erano sempre così amorevoli le attenzioni che gli riservava l’amico…
    
    Un giorno, nel bel mentre fra Sodomizio inseguiva una coppia di pulci nell’incavo della coscia di fra Gelsomino:
    
    “Ma te, fratello, - gli chiese questi – te non hai le pulci?”
    
    “Altroché!”, rispose fra Sodomizio.
    
    “E come fai? Hai qualcuno che ti spulcia?”
    
    “Ahimé, nessuno. Mi arrangio da solo come posso e dove non arrivo, sia fatta la volontà del nostro Salvatore.”
    
    “Devi soffrire molto…”, constatò il fraticello.
    
    “Beh, certe volte non so davvero dove grattarmi!”
    
    “Non è giusto, però: tu fai tanto per noi…”
    
    Fra Sodomizio non rispose: aveva intravisto una grossa pulce indugiare sulla soglia del morbido orifizio, mentre cercava una via di scampo, ed era indeciso se agguantarla subito o aspettare che si fosse un po’ inoltrata nel corridoio segreto: si sentiva come il gatto col topo e la cosa non gli dispiaceva. Dal che non sfugge ad un occhio attento come al di sotto del suo desiderio di giovare al prossimo fosse presente una certa vena di perversa ...
    ... natura.
    
    Mentre decideva se afferrare subito l’importuna e schiacciarla o aspettare, onde avere il pretesto di affondare le dita nella tenera carne del suo paziente:
    
    “Se vuoi, posso provarci io, fratello; - disse fra Gelsomino – un po’ ho imparato da te come si fa.”
    
    Fra Sodomizio non credeva alle sue orecchie:
    
    “Davvero lo faresti?”
    
    Senza rispondere, fra Gelsomino, scivolò giù dal lettino, nudo com’era e con l’uccello teso; mentre l’altro si sfilava in fretta e furia saio e braghetta e si stendeva sul lenzuolino trepidante d’eccitazione.
    
    Senza minimamente badare alla procace nudità dell’amico, fra Gelsomino si accinse all’opera, affondandogli le dita nel serico cespuglio del pube e iniziando la caccia. Abituate a non essere disturbate da persona estranea, le pulci di fra Sodomizio si guardarono in faccia stupite e appena capirono che era arrivato il momento anche per loro, iniziarono un fuggi fuggi generale, chi a nascondersi nelle pieghe dello scroto pesante, chi inoltrandosi coraggiosamente nelle regioni sconosciute dello spacco del culo.
    
    Ma nulla valse loro: fra Gelsomino le inseguì con determinazione dovunque si nascondessero, le catturò e le schiacciò spietatamente fra le unghie dei pollici.
    
    Senonché, alcune più intraprendenti, o disperate, osarono l’inosabile: si lanciarono con la forza di un ariete e forzarono l’apertura serrata dello sfintere, inoltrandosi nel canale maleodorante.
    
    Fra Sodomizio fece un salto sul lettino e prese a torcersi come un disperato, ...
«123»