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Accorgersi d’essere indifesi [Autobiografico]
Data: 17/02/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999
... all�eccitazione e immancabilmente la mia mano è lì dove il sangue scorre nelle vene in maniera vertiginosa, facendolo inevitabilmente diventar duro.Io t�ho sognato apertamente tutta la notte e la prima cosa che faccio è annotare tutto quello che i miei occhi hanno assistito e visto nel sonno. Tu hai le chiavi, eppure suoni il campanello in maniera nevrotica, poi ti ricordi che le hai nella borsa, allora le afferri nervosa, apri ed entri, cerchi d�accendere la luce però non c�è corrente. Tu conosci la mia casa molto bene, quindi ti muovi sicura al buio, cerchi l�accendino per fare luce, ma a un tratto una forza invisibile t�afferra. La mano è sulla bocca, poiché ne riconosci l�odore e la mordi mentre il suono della parola �stronzo� ti rimane bloccata in gola, in quell�attimo non riesci a liberarti mentre io ti lego al nostro letto talmente ben stretta, annodando sia i polsi sia le caviglie. Adesso come d�incanto ecco che appare la luce, le candele sono accese e profumano di sandalo, tu non puoi girarti, sei totalmente immobile, perché adesso comando io. Con le forbici taglio la maglietta e i pantaloncini e poi slaccio il reggiseno che adoro, ma purtroppo devo tagliare anche il tuo perizoma coordinato che mi manda in estasi. Quella che scorgo è una visione sublime, la voglia e il desiderio sono irrefrenabili, perché vorrei tutto e subito. Io devo però resistere, tu devi soffrire, in quanto dovrai implorarmi con i tuoi occhi capricciosi e ...
... libidinosi di scoparti.A questo punto sarà però la mia lingua a scoparti, una, due, tre volte o fino a quando io non deciderò di penetrarti con il mio cazzo fino in fondo, con fermezza, con potenza e con prepotenza. In quel momento io vado in cucina e torno in camera con una bomboletta di panna montata, comincio a spruzzarla dal collo, poi disegno i contorni delle tette e dei capezzoli, compongo una linea verticale verso l�ombelico e poi sulla tua fica che è già pulsante e gonfia di voglia, poi proseguo all�interno della coscia e infine giù fino alla caviglia. In quell�istante ti sento fremere, tu cerchi d�immaginare, però non sai che cosa ti succederà veramente, giacché non sai da che parte comincerò. La lingua si posa sulla caviglia, io lecco dolcemente e la tua pelle cambia d�aspetto, tu hai dei fremiti, ti dimeni pensando dove questa lingua arriverà. Io sono dietro al ginocchio e risalgo lungo l�interno della coscia, visto che adoro la panna e che gradisco leccarti insieme a essa. Io chiudo gli occhi e mi sembra già che la panna sia il tuo liquido, dato che attualmente vedo comincia a fuoriuscire dalla tua fessura aperta e vogliosa, siccome sembra chiedermi e supplicarmi di scoparti.Io mi fermo e ti lascio respirare, scendo giù dolcemente, davanti a me il tuo seno è ricoperto di panna. Succhio i capezzoli, li tiro dentro la mia bocca con le labbra e li mordicchio. I tuoi fremiti sono attimi di libidine purissima per il mio cazzo che durissimo vuole la sua parte, allora ...