1. Schiava del piacere


    Data: 19/02/2020, Categorie: Etero Autore: Monellina89, Fonte: Annunci69

    ... che per fortuna riuscìi a mascherare con un colpo di tosse.
    
    Subito dopo un messaggio:
    
    "Ecco a cosa serviva o notato che ti piace". Caspita! era lì che mi osservava, nascosto da qualche parte e azionava il comando della vibrazione sempre più spesso, facendomi sussultare ogni volta, era difficilissimo non far accorgere i miei colleghi, visto che lo azionava all'improvviso e non riuscivo a prepararmi prima, in più mi aveva ordinato anche di rimanere lì e di non andare in bagno. Ogni scossa mi portava sempre più vicina al orgasmo e quando ero quasi sicura di poterlo raggiungere, mi arrivò nuovamente un suo messaggio che diceva che ancora non potevo. Ero stanca io non volevo più ascoltarlo ero troppo eccitata e avevo troppa voglia. Ormai gli uffici erano vuoti e i colleghi erano tutti in pausa, quindi convinta di essere sola, sfilai quel gingillo da dentro di me; era davvero bagnato, grondava dei miei umori e con le dita cominciai a toccarmi il clitoride prima dolcemente e poi sempre più forte, fino a abbandonarmi ad un orgasmo mai provato, così liberatorio e bellissimo che mi fece esplodere tutta quella voglia accumulata. Subito dopo nemmeno il tempo di riprendermi e un messaggio di lui illumiva lo schermo del mio cellulare.
    
    " Sono davvero incazzato, ti aspetto nel mio ufficio immediatamente".
    
    E bene si l uomo che si nascondeva ...
    ... dietro a tutto e che mi faceva impazzire, era il mio capo. Ero impaurita avevo sempre fatto ciò che diceva, ma sapevo bene che quando si arrabbiava faceva davvero paura. Arrivata nel suo ufficio non mi diede nemmeno uno sguardo,mi disse solo di appoggiare le mani sulla sua scrivania e di mettermi a 90 gradi e io senza replicare lo feci subito; lui alzò la mia gonnellina è comincio ad accarezzarmi il sedere, poi mi disse:
    
    " vedi mi hai costretto, ora devi contare e se non lo fai ricominciò finché non conti. Conta hai capito! Io non volevo è stata solo colpa tua".
    
    Le sue enormi mani, che mi avevano sempre e solo provocato piacere, cominciarono a sculacciarmi forte sentii malissimo tanto da levarmi il fiato.
    
    Lui che gridava, ancora più incazzato di contare, andò avanti per un po', le mie natiche bruciavano erano infuocate e io volevo urlare dal dolore e mettere fine in qualche modo a quella tortura. Poi mi tornò un po' di lucidità, l'unica strada era contare e armata di un coraggio e di una forza che non mi apparteneva incominciai a farlo.
    
    1 mi veniva da piangere 2 lo odiavo 3 volevo urlare 4 finalmente smise di tormentare il mio sedere.
    
    Non gli diedi modo di dire nulla, corsi via piangendo, ma sicura che non avrei potuto stare per molto lontana da lui. Ormai ero cambiata, ormai non mi bastava più la normalità, avevo bisogno di lui.. 
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