1. Fotogrammi di un adolescenza perversa


    Data: 20/02/2020, Categorie: Etero Autore: Spettro82, Fonte: Annunci69

    ... sua pelle nuda.
    
    Palpabile nell'aria percepivo il suo imbarazzo e la sua eccitazione, quello che avevo fatto era pericoloso osceno e perverso, ma mi sentivo viva ed eccitata come non mi era mai capitato prima.
    
    "Le mutande dalle a me che le metto nel cesto della biancheria sporca...
    
    Ora fatti una doccia intanto io vado a sistemare la tua camera, lascerò la porta accostata, così se desideri potrai guardarmi mentre lo faccio..."
    
    Sentii sotto le dita la viscosa consistenza del suo seme mentre gli prendevo i boxer sborrati dalle mani, ci intinsi le dita e mentre uscii dalla stanza non potei fare a meno di portarmeli tra le cosce.
    
    Mentre toglievo le lenzuola bagnate sentivo i suoi occhi fissarmi dall'oscurita, sicuramente la vestaglietta mentre mi muovevo gli regalava scorci del mio seno generoso, forse anche la vista di quei capezzoli che mi si erano induriti all'idea di sapere che mi stava spiando nudo nell'ombra.
    
    Mi misi a carponi, gli diedi le spalle di proposito mentre le mie mani si muovevano energiche sul parquet scuro su cui risaltavano le perle di latte che lui aveva schizzato.
    
    La vestaglia mi si era alzata fino alle reni, dietro di me sentii il rumore dello zuum che metteva a fuoco il mio sedere rimasto completamente ...
    ... nudo.
    
    Mi bloccai in quella posizione come una animale sorpreso dalle luci su di una strada di notte, smisi persino di fiatare e spinsi in fuori le natiche divaricando impercettibilmente le gambe per fagli vedere anche il resto.
    
    Immaginai la sua mano che si muoveva freneticamente avvolta nell'oscurità e mi sentii terribilmente eccitata.
    
    Ora sentivo il suo desiderio palpitante darmi fuoco alla carne, mi alzai fissando il nulla dietro la porta, mi avvicinai al pomo della testiera del letto dove una macchia di liquido pastoso si era fermata come una perversa guarnizione alla crema su di un bignè.
    
    Avevo bisogno di provare qualcosa di forte ed osceno, una cosa che lo avrebbe costretto a venire ancora per me.
    
    La cintura della vestaglia ormai penzolava lungo i miei fianchi ed i miei seni turgidi si offrivano agli scatti che si susseguivano frenetici.
    
    Lentamente, senza smettere di fissare la macchina feci scomparire tra le mie labbra il pomo di ferro battuto, quando dopo due o tre languidi affondi uscì dalla mia bocca della sborrata che lo ricopriva non vi era più alcuna traccia.
    
    Sentii un rantolo provenire dall'oscurità, passai la lingua sulle mie labbra e sorrisi.
    
    Vi ringrazio per la lettura ed i commenti che vorrete lasciarmi.. 
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