1. Un pomeriggio di fine estate Pt 1


    Data: 21/02/2020, Categorie: Lesbo Autore: Blue93

    RACCONTO SAFFICO CON SFUMATURE FETISH - Sono le 13.30 quando prendo la macchina per andare a casa sua, mi ha chiamata dicendo di aver bisogno di parlarmi, bisogno di un consiglio e di sostegno morale. So che anche lei non sta passando un bel periodo, quindi, in quanto amica, non ho esitato a correre da lei. Non appena arrivo davanti al cancello di casa sua sento la sua voce esclamare: "E' aperto!", e sorrido spingendolo in avanti. La trovo seduta nel sottoportico, con una bottiglia di Prosecco davanti e una sedia vuota già pronta per me. Capisco che ha bevuto molto nonostante siano solo le prime ore del pomeriggio. E' truccata appena ma è bellissima lo stesso. Indossa un paio di jeans attillati a vita alta, un po' vecchi tempi, che mi fanno venire voglia di scoparla all'istante. Ma non posso, so che non posso. Mi siedo e iniziamo a parlare mentre l'alcol scorre a fiumi anche per me. Mi racconta i suoi problemi, ci apriamo come libri dopo tanto tempo, provo a consolarla ma non ci riesco del tutto. Le viene da piangere. Mi viene voglia di baciarla. Non riesco a smettere di fissare le sue labbra carnose, che ho già baciato un anno fa, che so cosa significa stringere e averle sulle mie. Reprimo. Non. Posso. Continuiamo a parlare per due ore buone mentre l'alcol inizia a farsi sentire, non ragiono come prima, ho la mente offuscata e i riflessi rallentati. In mezzo a discorsi riguardanti i suoi problemi mi parla del suo lavoro e mi dice che vuole farmi vedere la divisa. "Dai vieni, ...
    ... ti faccio vedere. E' qualcosa di orribile". La seguo nel seminterrato e lo spazio è davvero stretto. Ci sfioriamo ma fingiamo indifferenza. Mi mostra la divisa e ridiamo. "E' veramente da suora!" dice mentre io annuisco. La rimette in ordine e penso che sia il momento di tornare nel sottoportico, ma non è così. Lei si porta una mano sul bottone dei jeans e si avvia verso il bagno che è esattamente di fronte a noi. "Cosa fai?" chiedo, forse fingendo di non capire. "Devo fare la pipì". "Con la porta aperta così?". Sorrido ma non mi sposto. "Certo". Continuando a parlare si abbassa jeans e mutandine sedendosi sul water mentre io, cercando di restare impassibile, mi appoggio allo stipite dalla porta e la guardo. Sopra alle sue parole inizio a sentire una pipì meravigliosa, uno scroscio fortissimo a tratti sibilante che continua per un tempo davvero lunghissimo - tanto che ho la tentazione di chiederle quanta ne stia facendo, ma mi trattengo. So che lei è così, trattiene moltissimo e quando la fa riesce sempre ad eccitarmi. Quanto vorrei scopare quella figa appena finisce di pisciare. Strappa un pezzo di carta igienica e si asciuga molto accuratamente. Infine si rialza le mutandine dandomi una veloce visuale della sua fighetta non completamente depilata, ma con un triangolo di peli che mi manda fuori di testa. Torniamo nel sottoportico e ricominciamo a parlare. Ci raccontiamo delle nostre vite, di quanto tutto sembri complicato nell'ultimo periodo. "Devo lavorare di più, così non ...
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