1. Il primo tradimento di Ros


    Data: 22/02/2020, Categorie: Etero Autore: Domme, Fonte: EroticiRacconti

    ... Lei mi rispose: «Mi hai celato fino ad oggi le tue propensioni omosessuali?» «No, Rossella, non è questa la pulsione sessuale che celo in me.» A quel punto lei mi guardò negli occhi attendendo che le rivelassi ciò che avevo da dirle. Mi vergognavo ma sapevo che dovevo farlo così mi sarei liberato e aperto a lei. Infine mi rivelai, facendole la confessione che cambiò il nostro tipo di rapporto. Gli chiesi di raccontarmi per filo e per segno tutto quello che aveva fatto con il dottore, anche nei particolari più scabrosi confidandomi tutte le sue sensazioni provate durante quel rapporto, le emozioni, gli orgasmi provati, insomma tutto. La sua domanda non si fece attendere e mi disse fissandomi negli occhi: «Perché vuoi saperlo? Potresti provare un senso di umiliazione se te lo raccontassi.» La mia risposta fu: «Non voglio farmi del male, Rossella, anzi sono convinto che godrei, come mai ho goduto, nel vederti provare piacere, anche se fosse un altro a procurartelo, perciò desidero che mi racconti ciò che è accaduto tra voi. Segretamente ho sempre anelato di vederti posseduta da un altro. Poi mi piacerebbe scoparti insieme a lui. So che non è facile da capire, so che sarà difficile farlo realmente, quindi adesso mi limito a chiederti solo di spiegarmi nei dettagli la tua prima esperienza extraconiugale, in attesa, poi, di averle veramente queste esperienze. Desidererei divenissimo complici e non cadere nelle abitudini quotidiane, quelle che rendono il sesso solo un dovere e non ...
    ... un vero godere.» Lei rimase in silenzio, a pensare, poi mi disse quanto fosse, per lei, difficile e imbarazzante rivelarmi ciò che aveva fatto con il medico, descrivermi le sue sensazioni, emozioni, voluttà negli amplessi e non solo ma accondiscendere le mie pulsioni sessuali. La incoraggiai dicendole che non doveva più pensare a me come aveva fatto fino a quel momento ma considerarmi un complice in un nuovo erotismo di coppia. Già nel dirglielo mi eccitavo perché vedevo il suo viso assumere, lentamente, un’espressione consenziente. Poi prese a rivelarmi: «Mi fissò l’appuntamento nel suo studio, fuori dell’orario di lavoro. Emozione, eccitazione e ansia mi attanagliavano. Indossai quella gonna aderente, corta sul ginocchio, che piace pure a te, un perizoma nero, e un reggiseno di pizzo forato a balconcino. Mi ero data tocchi di quel profumo che mi regalasti per il mio compleanno, sotto le ascelle, seni e sul pube. Presso la porta dello studio esitai. Fui presa da un senso di colpa nei tuoi confronti. Desiderio di vederlo e senso di colpa era come se duellassero dentro di me. Che lui fosse già giunto, ne ero certa perché, sebbene la porta fosse chiusa, avvertivo dei rumori. Le gambe mi tremavano, però mi stavo bagnando. Ripensai a quando mi ero dovuta spogliare in sala operatoria per l’intervento e a come mi avesse osservato. Il suo era uno sguardo lascivo, carnale. Si era soffermato a fissarmi tra le cosce, poi mi aveva bisbigliato che di sessi femminili ne aveva visti tanti ...
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