1. Betty


    Data: 15/11/2017, Categorie: Lesbo Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    ... piacere ed io con lei.Mi piaceva molto vederli. Senza rendermene conto aprii impercettibilmente di più la porta.Betty, forse attratta dal movimento della porta stessa, si accorse del movimento e pensai che mi avesse visto. Volevo fuggire e mi ritrassi immediatamente ma l’attrazione della scena mi trattenne. Non volevo interrompere quel momento magico. Lei guardò verso di me ma poi distolse gli occhi ed io rassicurata continuai a toccarmi intensamente.Improvvisamente Betty voltò la testa e guardò verso di me sorridendomi maliziosa!Stavolta fuggii andando in camera mia vergognandomi della mia azione e chiedendomi come avessi potuto fare la guardona. Mi spogliai e sotto le lenzuola cercavo una scusa da raccontare a Betty l’indomani mattina.Intanto nella mente oltre a quei pensieri mi ritornavano anche le immagini di lei con le cosce spalancate e la sua figa che veniva leccata. L’eccitazione appena assopita riaffiorò e ripresi la masturbazione da dove l’avevo bruscamente interrotta.Venni a ondate successive ed ebbi un orgasmo lungo, intenso e sconvolgente che mi lasciò senza fiato.Dopo circa un’ora sentii Betty accompagnare alla porta il suo uomo ed ebbi la sensazione che si sia fermata qualche istante davanti alla mia porta per ascoltare.La mattina dopo non riuscivo a decidermi ad alzarmi. Non sapevo cosa dire alla mia amica e non sapevo come comportarmi. Avevo vergogna della mia azione fatta la notte prima. Andai in cucina per fare colazione e tirai un sospiro di sollievo; ...
    ... Betty non c’era. Mi sedetti e cominciai mentre bevevo una tazza di latte entrò Betty che, come tutte le mattine, mi sorrise - Buongiorno tesoro. Dormito bene?“Si, si” risposi “e tu?”“Benissimo grazie” senza fare nessun accenno ai fatti della notte comportandosi come se niente fosse accaduto.Ero imbarazzatissima, non sapevo che fare e poco dopo mi rivolsi a lei sottovoce piena di vergogna “Senti Betty. Per ieri sera…”“Si?” mi rispose lei.Ed io proseguii “Volevo dirti che…” e mi fermai non sapendo cosa dire e ne da che parte cominciare le scuse.Ma lei mi tolse da una situazione imbarazzante “Non c’è bisogno di dire nulla” sussurrò Betty “proprio nulla” e senza aggiungere altro venne dietro di me e appoggiò le sue mani calde e morbide sulle spalle.“Non dire nulla” ripeté Betty “nulla di nulla. Sono cose che accadono e di cui non dobbiamo vergognarci”Le sue mani e la sua voce pacata mi tranquillizzarono.Lei aveva le mani libere e lentamente cominciò un massaggio alle spalle, dolce e morbido così capii che era il suo modo di dirmi che aveva visto tutto e che mi scusava. Lentamente estese il massaggio alla parte alta del petto ed io mi lasciai andare, chiusi gli occhi e reclinai un poco la testa all’indietro sino ad appoggiarmi al suo ventre.“Si, così, brava, rilassati” mi sussurrò Betty con voce bassa e sensuale.Senza accorgermene mi accarezzò il seno e una mano si insinuò sotto la camicia da notte sfiorando un capezzolo che reagì immediatamente. Ad occhi chiusi non mi rendevo conto ...