1. La collega di lavoro


    Data: 01/03/2020, Categorie: Tradimenti Autore: mtbp

    ... postazione, pensai fosse andata in bagno e così l’aspettai in ufficio, nel frattempo che recuperavo il mio cellulare. Aspettai 5 minuti ma non venne, 10 minuti e ancora nulla. Pensai di volerla chiamare ma aveva lasciato il cellulare sulla scrivania. Così mi spostai nel corridoio e andai verso i bagni quando sentii dei mugolii. Mi fermai di botto, avanzai silenziosamente e i mugolii si fecero più forti e ad essi si aggiunse un suono come di un battere una penna sul tavolo o qualcosa del genere, accostai l’orecchio nel bagno ma non venivano da lì, così avanzai ancora quando vidi la porta di un altro ufficio aperta. Era quella del capo. In quel momento sentii quelli che sembravano dei mugolii ma che in realtà erano dei gemiti di godimento e, affacciandomi leggermente oltre la porta, mi accorsi che quello che pensavo fosse lo sbattere di una penna non era altro che lo sbattere del corpo del capo sul culo della Lorena che era china, a pecora, appoggiata con i gomiti sulla scrivania. Nel vedere quella scena mi paralizzai, non poteva essere vero, Lorena che si fa sbattere in quel modo dal capo, lei che tutto avremmo potuto dire tranne che fosse una infedele. La volli giustificare, pensai che magari era stata costretta nel fare quella cosa, sapevamo che tipo era il capo, uno stronzo approfittatore, certo non pensavo che potesse arrivare fin là, ma la volli giustificare e mi venne di dare la colpa a lui. Lorena godeva, i suoi gemiti sembravano dei pianti, tutto mi faceva pensare ...
    ... ad una costrizione, non era una che avrebbe mai fatto una cosa del genere, non lei. Dentro mi salì una rabbia che non riuscivo più a contenere, pensai che dovevo per forza reagire a quel sopruso e liberarla ma quando mi decisi nel farlo, vidi il capo che si fermò e lei che si girò di scatto, inginocchiarsi ai piedi del capo e prenderglielo in bocca.
    
    - “Sborrami in bocca”, disse lei.
    
    “Oh merda”, pensai. Altro che sopruso. Altro che costrizione. Questa ci va giù pesante. Così indietreggiai e mi nascosi di nuovo dietro la porta.
    
    - “Cazzo Lorena, sei fantastica”, disse il capo. “Succhi da favola, sei proprio una gran troia. Come succhi tu, nessun’altra lo sa fare”.
    
    E Lorena succhiò fino alla fine, ingoiando fino all’ultima goccia. In quel momento girò lo sguardo verso la porta e dalla fessura della porta aperta vide me che ero rimasto incantato da quella scena e, nel vedermi scoperto, subito indietreggiai e tornai in ufficio, aspettandola. Dopo qualche minuto spuntò lei.
    
    - “Ciao, che ci fai qua?”, disse lei come se niente fosse.
    
    - “Niente, ero venuto a recuperare il cellulare, ti stavo aspettando”.
    
    - “Si, ero un attimo impegnata con il capo, mi ha chiamata per darmi le disposizioni”.
    
    - “Ah, be…bene bene. Poi magari ce le fai sapere”.
    
    - “Certo, anche ora se vuoi”, disse lei mentre si avvicinava a me che ero appoggiato con il sedere sulla scrivania.
    
    In quel momento prese il mio membro ancora duro in mano da sopra i pantaloni e lo strinse, slacciò la ...