1. Sympathy for the devil


    Data: 03/03/2020, Categorie: Esibizionismo Autore: pink_, Fonte: EroticiRacconti

    Oggi voglio raccontarvi una storia vera che mi è accaduta qualche mese fa. Ho 18 anni e vivo da solo con mia madre che di anni ne ha 38. Mi ha avuto che era giovanissima e mio padre ci ha lasciati senza prendersi le sue responsabilità. Mia madre è una bella donna, una quarta di seno bella soda, delle cosce favolose e un culo da urlo che fa sempre voltare tutti gli uomini che incrociamo. Per me è più di una madre, è anche un’amica e una confidente. Siamo praticamente cresciuti insieme. Quel giorno, come succede spesso in casa nostra, si stava preparando per andare al lavoro e girava per casa con i tacchi a spillo e una sottoveste trasparente. Io sono sempre stato attratto da lei. Mi stavo facendo la doccia e lei mi ha bussato per entrare in bagno, quando è entrata mi ha guardato e mi ha detto: ma come sei cresciuto! E io: dai ma, non mi guardare che mi vergogno! Lei aveva uno sguardo malizioso e continuava ad avvicinarsi. Mi guardava il pisello che iniziava a crescere sempre di più. Posso darti una mano a fare la doccia? Mi ha detto facendomi l’occhietto e io.. no no.. aspetta.. non ce la posso fare. Ci ho provato ma proprio non ci riesco. Avevo bisogno di distrarmi e ho aperto il mio sito di racconti erotici preferito. Ho cliccato il primo senza pensarci troppo, ho iniziato a leggere e.. No, non ci riesco proprio. Forse il titolo doveva farmi insospettire: “la mamma porka”. Sono mesi ormai che internet non mi da più soddisfazioni. Ma cos’è che dovrebbe incuriosirmi in un ...
    ... racconto del genere? Forse sono io che sto diventando una lettrice incontentabile, non lo so. O forse sono io che da mesi ho in testa sempre la stessa fantasia e non riesco a trovare nient’altro che stimoli la mia mente. Niente. Tranne quell’unica folle idea. Un’ossessione. Che poi cos’è veramente un’ossessione? Un pensiero che si insinua nella testa come un sasso in una scarpa. Un fastidio sottile e costante che non ti molla più e non fai altro che pensarci. L’ossessione. Magari è un’immagine, qualcosa che hai visto di sfuggita e neanche ci hai fatto troppo caso, un seme portato dal vento che cresce, come un virus, e finisce col possederti. Quando poi a questa ossessione si aggiunge l’aggettivo “proibita” allora sei davvero fregata. Perché non c’è niente che faccia più gola del proibito. Il senso di onnipotenza che da la trasgressione delle regole, la sovversione della morale. Altro che racconti erotici. Io posso farlo? Sì, se ci penso mi rendo conto che posso davvero farlo. Stesa sul letto con le gambe poggiate contro la parete mi concentro sulla danza nervosa delle dita dei piedi e penso che sì, io posso farlo. Però forse non dovrei. Non lo so. È un gesto davvero così sconveniente? Si tratta di un attimo. Una visione fugace. Una distrazione, un incidente per niente casuale, posso farlo? Sì. E dopo? Cos’è che mi frena davvero? L’idea che potrebbero farsi di me? Forse un po’. È il giudizio degli altri che spesso ci limita. Ma come conciliare il concetto di giudizio con un ...
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