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Finalmente mamma
Data: 08/03/2020, Categorie: Incesti Autore: poporno
La prima volta che inizia a parlare seriamente di donne andavo alle medie. Eravamo dei ragazzini brufolosi e alla scoperta della figa e parlando con i miei amici venne fuori che molti di loro avrebbero voluto dare due botte a mia madre. Ci pensai su, e d'altronde devo ammettere che era difficile far loro torto. Alta, capelli biondi, un seno piccolo ma sodo, con due capezzoli grossi e sporgenti, un bel culo frutto Delle due/tre volte a settimana in cui andava in palestra. Non si vestiva mai provocante, sempre con jeans attillati o vestiti lunghi fino al ginocchio. "Eh sì Giu, Eva è proprio fica" mi disse il mio miglior amico. Gli tirai un pugno fingendomi offeso, ma il tarlo in testa me lo aveva messo. La prima volta che ci provai seriamente con mia madre avevo forse sedici anni. Era da un po' che ci pensavo e il pensiero fisso si era trasformato in ossessione: dovevo passare alla pratica. Così una sera in cui mio padre non era in casa aspettai si facesse la doccia. Dopo di ché, facendo finta di non saperlo entrai in bagno. Me la trovai davanti completamente nuda. I seni sodi e i capezzoli turgidi, un fitto ma curato pelo che le copriva la fica. "Oh scusa Mamma! Non sapevo fossi qui!" Lei si coprì istintivamente. "Vuoi una mano a lavare la schiena?" avvicinai la spugna, ma lei mi diede un colpo e mi disse di andarmene. Con la coda tra le gambe me ne andai, sperando non rivelasse nulla a mio padre. La seconda volta invece ero già più grande. Avevo appena compiuto diciotto ...
... anni. Fino a quel momento avevo resistito, un po' per la paura, un po' vivendo dei ricordi del suo corpo nudo e bagnato sotto la doccia. Ma un elemento scatenante mi fece prendere l'improvvisa decisione di riprovare a prendere l'iniziativa. Ero andato a dormire da qualche oretta, quando sentii la porta di camera mia aprirsi. Socchiusi appena appena gli occhi, facendo finta di nulla, e vidi mia madre che si avvicinava a me in reggicalze e intimo sotto un vestitino trasparente, come a sincerarsi che stessi dormendo. Poi spense la luce e uscì dalla mia cameretta. Aspettai qualche minuto e andai a cercarla di nascosto. Non vedendo né lei né mio padre da nessuna parte, capii tutto. In silenzio mi avvicinai al buco della serratura della porta di camera dei miei genitori. Quello che mi si palesò mi lascio senza fiato. Mia madre nuda sopra mio padre. Il movimento ritmico dei due bacini. I loro fiati affannosi. Il seno sudato di mia madre che ballonzolava a pochi centimetri dal viso di mio padre. Finché lui non venne dentro di lei, che si morse le labbra a trattenere un grido di piacere. Rimasi come paralizzato, impazzito. La dovevo possedere a tutti i costi. Mi nascosi in bagno e dopo poco, eccola venire proprio lì a ripulirsi. "Mamma..." sobbalzò, spaventata. "Ti ho visto... Devo averti... Per favore..." Implorai. "Ma Giuse, cosa dici? Sei mio figlio!" Pazzo di desiderio mi avvicinai, le scostai la mano e avvicinai le dita alla sua fessura, fino a toccargliela. La sentì ancora bagnata ...