Il Corpo, il Verbo e la Mente |6/8| Il colloquio con William Cooper
Data: 16/11/2017,
Categorie:
interviste,
Autore: Miss Ehrenfeld, Fonte: EroticiRacconti
La dottoressa Alice Ehrenfeld era appena arrivata davanti l'abitazione della sua paziente. Nel corso delle ultime settimane aveva studiato una strategia per tentare di recuperare una difficile situazione. Il caso Elizabeth era diventato col tempo il più difficile della sua carriera. Lei sapeva bene quale fosse il suo ruolo. Tuttavia, riconosceva i suoi stessi limiti oggettivi. Lei era una psicoanalista comportamentale, non certamente una maga. Spesso, i soggetti con disturbi psichiatrici hanno bisogno della sinergia tra professionisti della salute e familiari. Il contesto ambientale in cui certi pazienti vivono deve essere attivo e collaborativo, per permettere una adesione ottimale alle terapie. Data la particolarità della vicenda, occorreva dunque confrontarsi con gli altri protagonisti. Per questo motivo, lei si trovava lì. Era un pomeriggio soleggiato. Controllò alcune notifiche sul cellulare e lo silenziò, dopodiché suonò il campanello. Attese. Un uomo sulla trentina aprì la porta. “Buon pomeriggio, sono la dottoressa Ehrenfeld. Lei è il signor William Cooper?” “Salve, dottoressa. Esatto, io sono William, piacere. La aspettavo.” rispose lui, tendendo la mano. Aveva uno sguardo penetrante e attento. “Piacere mio. Posso entrare?” domandò la dottoressa Ehrenfeld, ricambiando la stretta di mano. “Certamente, si accomodi.” rispose William. La dottoressa Ehrenfeld entrò in casa di William. Una casa luminosa e accogliente, a prima vista. Un salotto moderno, con mobili in stile ...
... ikea e tanti libri sugli scaffali. “Gradisce una tazza di tè, dottoressa Ehrenfeld?” domandò William, mentre invitava la dottoressa ad accomodarsi sul divano. “Oh, beh, credo di poter accettare.” rispose la Ehrenfeld, sorridendo in modo composto. “Allora arriva subito! L'ho detto nel modo giusto?” Chiese William. “Che cosa?” domandò distratta la dottoressa. “Ehrenfeld. Si pronuncia così o mi sbaglio?” replicò William. “Oh beh... non fa differenza. Non ho mai dato troppo peso a questi dettagli..” rispose la dottoressa Ehrenfeld. Dopo qualche minuto, il padrone di casa tornò in salotto con un vassoio, una teiera e due tazze. Versò il tè e lo servì alla dottoressa. Ella fece un gesto col capo, in segno di ringraziamento. Bevve un sorso e aggiunse due zollette di zucchero. Bevve un altro sorso. Una volta soddisfatta della dolcezza della bevanda, iniziò a parlare. “Come ben saprà, normalmente non è mia abitudine coinvolgere i familiari dei miei pazienti. Tuttavia, il caso di Elizabeth ha bisogno del supporto dei suoi affetti più cari.” disse la dottoressa. “La capisco... In realtà sono parecchio sollevato dalla possibilità che mi sta dando. Penso non serva ricordarle che io non sono propriamente un familiare di Elizabeth. Sono semplicemente il suo ragazzo.” rispose William. “Lei è stata la persona più vicina ad Elizabeth. Quindi senza dubbio è incluso nel ragionamento.” chiarì la dottoressa. “Beh, chi sono io per contraddirla, d'altronde! Comunque è vero: Siamo fidanzati da circa ...