1. Il Corpo, il Verbo e la Mente |6/8| Il colloquio con William Cooper


    Data: 16/11/2017, Categorie: interviste, Autore: Miss Ehrenfeld, Fonte: EroticiRacconti

    ... 4 anni. Avevamo intenzione infatti di sposarci l'anno prossimo.” rispose William. “Avevate abbandonato l'idea?” “Beh... non proprio. Diciamo che fu lei ad abbandonare l'idea. Da quando Elizabeth è andata via di casa è saltato qualsiasi progetto.” “Lo immagino. Ascolti. Prima di esporle le mie proposte di azione, dovrei farle alcune domande: Sarebbe in grado di rispondermi dal suo punto di vista?” “Perchè vuole sapere la mia versione dei fatti? Elizabeth ha per caso raccontato qualcosa di strano?” domandò l'uomo. “Ho bisogno di capire in quale momento è iniziato il turbamento di Elizabeth. Per farlo, mi serve una controprova. La controprova, in questo caso, è lei.” rispose la dottoressa Ehrenfeld. “Capisco... Beh, da dove comincio?” chiese William. “Beh... direi dal giorno dell'incidente.” rispose la dottoressa. William estese il capo e si schiarì la gola. “Quel giorno era un giorno speciale. Il giorno in cui andai alla gioielleria a comprare l'anello con cui le avrei fatto la proposta.” disse William, con un po' di commozione. “Continui, la prego.” disse la dottoressa, armandosi di taccuino e penna. “Avevo optato per qualcosa di semplice. Un solitario. Andai sul classico. Pensai che una coppia non convenzionale come la nostra avesse bisogno di un ritorno alle tradizioni...” “Perché definisce il vostro rapporto non convenzionale?” chiese la dottoressa. “Elizabeth le ha mai raccontato come ci siamo conosciuti?” “Mi ha detto che vi siete conosciuti su Internet... pensavo fosse ...
    ... una di quelle relazioni a distanza che si costruiscono col tempo.” rispose la Ehrenfeld. “Ci scambiammo molte email, è vero. Tuttavia, è stato il nostro primo incontro dal vivo ad averci in un certo senso fatto innamorare.” disse William. “Deve essere stato qualcosa di molto romantico...” disse la Ehrenfeld. “Beh... diciamo soltanto che è stato qualcosa di... non convenzionale!” disse William, sorridendo. “Si spieghi meglio...” disse la dottoressa, scribacchiando sul taccuino. “Eravamo vestiti in modo un po' caratteristico. Simbolico, quasi!” disse William. “Ah! Una festa in maschera?” chiese la Ehrenfeld. “In realtà no. Fu una mossa un po' azzardata, non concordata. Tuttavia, piacque molto a entrambi. Lei proveniva da un periodo difficile, di profondo sconforto. In un certo senso, il nostro amore l'aveva curata. E' sempre stata una ragazza molto intelligente, amante della scrittura. Abbiamo vissuto tanti momenti felici, insieme.” “Speriamo che il vostro amore possa essere d'aiuto anche stavolta. Mi dica, quando vi siete trasferiti in questa casa?” domandò la dottoressa. “Circa un annetto dopo.” “Capisco. Ritorniamo al giorno dell'incidente, se non le dispiace.” chiese la dottoressa. “Certo... beh. Mi arrivò una chiamata dall'ospedale. Mi dissero che Elizabeth era stata investita e aveva subito un brutto trauma alla testa. Immediatamente mi precipitai per raggiungerla.” “Quanto tempo è stata in coma?” “Circa tre giorni. Dopodiché si è svegliata, apparentemente in buona salute. ...