1. Ossessione, parte 4


    Data: 17/03/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Archigram1986, Fonte: Annunci69

    Il punto di vista di M
    
    R era disteso sul letto, abbronzato e nudo, bellissimo contrasto con il bianco lindo del lenzuolo. Volevo farmi una doccia, per provare a lavare via la stanchezza di una giornata di sole. Sentivo la pelle bruciare e i muscoli ancora indolenziti dalla serata precedente passata in discoteca, dove avevamo ballato tutta la notte, finendo, come dei ragazzini, a scopare in macchina, completamente ubriachi. Una serata molto divertente, che però aveva lasciato dei postumi decisamente importanti.
    
    Mi tolsi gli slip e il reggiseno, lasciandoli scivolare sul pavimento, pronta a entrare nella doccia, sperando che il freddo dell'acqua potesse dare conforto alla mia pelle scottata dal troppo sole.
    
    Ed effettivamente così fu.
    
    Ogni centimetro del mio corpo battuto da quelle gocce di acqua fredda, sembrava rinascere, percorso dal piccole scosse e da piccoli tremori generati dai muscoli affaticati. Una sensazione meravigliosa, che volli godermi per qualche minuto, prima di modificare la temperatura dell'acqua, portandola a un piacevole tepore. Presi la saponetta, iniziando a sfregarla tra le mani.
    
    Adoro insaponarmi, massaggiando il mio corpo, per verificare ogni giorno che la mia tonicità non mi abbandoni. Non voglio invecchiare, non voglio.
    
    Forse fu proprio il passaggio delle mie mani, intente a insaponare il mio seno, a risvegliare nella mia mente il ricordo del cazzo di Carlo.
    
    Fu come un lampo, che mi fece immediatamente arrossire, mentre ...
    ... istintivamente, come se lo stessi effettivamente tradendo, il mio sguardo corse a controllare che la porta fosse accostata, così che R. non potesse vedermi, mentre la mia mente si intrecciava, attorno alla verga eretta di un altro uomo.
    
    Nei giorni precedenti avevo sempre respinto quel ricordo e quel pensiero, ma il tepore dell'acqua e la morbidezza del sapone resero più difficile quella battaglia morale che ormai da giorni portavo avanti.
    
    Lui era lì, davanti a me, con il suo cazzo di almeno 25 centimetri che mi fissava. Riuscivo davvero a vederlo, tanto che la mia mano sinistra scivolò senza nessun indugio tra le mie gambe, le quali si erano schiuse in un movimento del tutto naturale. Carlo era un uomo orrendo, viscido, esteticamente sgradevole, ma cosa avrebbero provato le mie labbra, scivolando sulla sua cappella, che sembrava succosa e grande come una polposa albicocca?
    
    Cosa avrebbero provato le mie dita, cercando i suoi testicoli, che sembravano pronti per essere munti dal sapiente tocco di una pompinara come ma?
    
    Mi fermai, respingendo quelle parole e quelle domande che la mia mente mi stava martellando nella fica, per farla accendere e per farmi perdere completamente il controllo. Respinsi il pensiero, ma non riuscii a fermare le mie dita, che ormai stavano mulinellando sul mio clitoride gonfio, senza che nemmeno me ne fossi accorta.
    
    Con lo sguardo corsi nuovamente alla porta, temendo che R. potesse entrare da un momento all'altro, con il suo cazzo duro, per venirmi ...
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