La madre di francesco. capitolo ii
Data: 19/03/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: stuzzicami
La passera di Lucia aveva un sapore forte, acre e al contempo dolce. Ero così infoiato e attratto da quella meravigliosa vagina matura che il succhiarla, saggiandone ogni millimetro, mi sembrava la cosa più naturale, piacevole ed eccitante che si potesse desiderare al mondo. Avrei potuto continuare a farlo per il resto della vita. Lei, senza battere ciglio, senza proferir parola, si limitava a spingere il bacino verso il mio volto, a stringere le mani dietro alla mia nuca e ad avvilupparmi con le cosce la testa, trascinandomi a se. Succhiai a lungo quell’incantevole fiorellone maturo, lo leccai per bene tutto e poi tornai a ciucciarne le labbrone che si distendevano frastagliate verso di me, aprendosi quasi come i petali di un fiore di fronte al calore e alla luce del sole. Mi staccai un attimo, mi beai ancora dello splendore, di tale e tanta magnificenza e poi presi tra le labbra il grosso clitoride che si ergeva in tutta la sua maestosità. Iniziai a spingere dentro a quella fornace scura la mia lingua come a scoparla e lei apprezzò, eccome. Che fica, cazzo, stavo divorando la passera della madre del mio amico Francesco sul divano di casa sua e avrei potuto continuare senza indugi per ore e ore. E invece Lucia venne: ad un certo punto sentii premere maggiormente mani e cosce, spingere ulteriormente il bacino verso di me e guardandola negli occhi la vidi godere. “Ahhhhhhhhh Marcello, santo cielo che bocca hai… Mi stai facendo godere come una pazza… Dio mio come mi piace, ...
... godo, ti prego continua, succhiamela tutta“.
Erano le prime parole che proferiva dacché iniziammo a baciarci, da quando mi disse con malcelato pudore - “Averti qui, solo con me, chissà cosa pensi di me, la mamma di Francesco, il tuo amico” - Subito dopo, quando le risposi - “Che mai potrei pensare signora Lucia? Sono a casa sua, sorseggio un bicchiere di delizioso rosso in compagnia di una fascinosa donna”- le nostre bocche si unirono, le nostre lingue si scoprirono e poi la mia ha assaggiato lei, i miei sensi si sono riempiti di lei, deliziosa femmina dei miei più viziosi desideri.
Iniziò a muovere fianchi e bacino, la morsa delle sue cosce si fece così stretta e forte che quasi mi sentii soffocare ma fu il getto di umori densi e gustosi che mi riempirono viso e, soprattutto, bocca a darmi maggior soddisfazione. Venne in un orgasmo prolungato, ululando di piacere, godendo della mia bocca avida dei suoi deliziosi succhi di femmina.
“Ahhhh sì, tesoro, vengooooooooooooooooooooooooooooo, sì…. ti vengo in faccia, senti come godo? Godo della tua bocca gioia mia, che bello sì…”. Bevvi, succhiai, aumentando foga e ritmo, mulinando la mia lingua con le sue deliziose labbra scure e ingurgitando una quantità infinita di succulenti effluvi di donna.
Continuai a leccarla, con minor vigore e con maggior calma e delicatezza, pulendole per bene la passera: i folti e lunghi peli scuri erano imbibiti del suo orgasmo e io, come un premuroso e zelante spazzino, mi premurai di leccare ...