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La mia prima esperienza 5.
Data: 20/03/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: franco018
Passata la giornata consacrata allo studio, mi ritrovo solo in casa, a pensare alla graziosa morettina, Milena. Ironia della sorte, squilla il mio cellulare e riconosco subito la voce di Samanta che mi chiede se può dare il mio numero di cellulare a Milena che vorrebbe parlarmi. Senza esitare le do il consenso e, salutatici programmando un altro incontro, la saluto chiudendo la telefonata. Dopo neanche cinque minuti, eccoti la telefonata di Milena che mi domandava se poteva venire da me a parlarmi un poco. Le dissi di venire anche subito e, chiusa la comunicazione, corsi in bagno a farmi una doccia e a presentarmi decentemente. Mi ero appena rivestito e sento il campanello suonare: era Milena che, vestita con una cortissima minigonna, una camicetta scollatissima e calze nero fumè, mi fece subito arrazzare, creandomi una erezione da infarto. La feci accomodare e ci sedemmo in cucina davanti ad un bicciere di birra fresca. Lei iniziò a parlare della serata precedente che aveva perso le sue due verginità e, se da un primo momento era amareggiata e dolente assai, ora sentiva il bisogno di dichiararsi di mia proprietà, perchè, in fondo, sentendosi sottomessa di Susanna, ora intendeva divenire la mia schiava e, senza esitare ancora, si slacciò la minigonna facendola cadere in terra, sdraiandosi poi sulle mie cosce, pregandomi di prenderla a sculacciate da far divenire violaceo il suo eccitantissimo culetto. Passato l'attimo di stupore per la sua dichiarazione, non esitai a ...
... mettere in pratica quanto chiedeva. Le abbassai le mutandine ed iniziai a sculacciarla, non smettendo più prima di vederlo rosso violaceo. Lei singhiozzava ma nello stesso tempo sentivo sui miei pantaloni, un ruscello di umori vaginali. La feci rivolare e sedersi sulle mie cosce, poi, notati i suoi occhioni lacrimosi, la strinsi a me e la baciai in bocca, slinguandola da farla vibrare di piacere. Le stuzzicai il clitoride e sentii un fiotto di sborra che inondò la mano, poi le infilai l'indice in culo rigirandolo e, non potendo fermarmi più, mi spogliai completamente e le diedi in mano il cazzo rigidissimo. Lei lo prese in bocca e lo spompinò a lungo ma io non ne potevo più di subire passivamente e le aprii le cosce per penetrarla in figa con rudezza energicamente. lanciò un urlo nel ricevere l'intero cazzo ma poi l'urlo divenne una serie di singhiozzi da farmi eccitare ancora di più, così, quando sentii che stavo per sborrarle dentro, lo tirai fuori e glielo misi in culo senza lubrificare il forellino ormai ben dilatato e dolorante. Le scaricai dentro tanta di quella sborra che straboccò subito dopo e lei mi cinse con le sue braccia, felice di godere e soffrire con me. Questi nostri incontri si ripeterono per molti giorni ma io mi stavo rendendo conto che mi stavo innamorando di lei e, quando veniva da me, dove si aspettava di essere a lungo sculacciata e frustata, io passavo al massimo della dolcezza, baciandola, coccolandola ed accarezzandola per poi possederla sessualmente per ...