1. ESPERIMENTI


    Data: 20/03/2020, Categorie: Lesbo Etero Dominazione / BDSM Altro, Autore: Dark_Ghost, Fonte: RaccontiMilu

    #numero 1Fui svegliata, nel cuore della notte, da una voce che mi chiamava per nome. La voce di uno sconosciuto che aveva un tono flautato e suadente.Mi sfregai gli occhi, tirandomi poi le lenzuola fino al mento, forse era solo l'eco di un sogno. La voce continuò a chiamarmi, da qualche parte, nel buio. �Samantha, svegliati. Devi venire con me.�Sobbalzai, spaventata, il cuore che rullava nel petto. �Chi... chi c'è?� I miei occhi si stavano abituando all'oscurità, e mi allungai verso il tavolino da notte tastando alla ricerca di qualcosa con cui difendermi. Mi ritrovai con il cellulare in mano. �Chiamo la polizia!� quasi urlai.La voce rispose con una risatina sommessa. Controllai il cellulare, non c'era campo! Come era possibile? �Cazzo!� dissi in un impeto di rabbia. �Guarda che sono cintura nera di... (di che cosa, maledizione, ero solo cintura di shopping!) di tutte la arti marziali!� dissi per poi sentirmi una perfetta idiota.�Cerca di restare calma, Samantha. è solo un esperimento, sono un alieno e ti porterò sulla nostra astronave...� iniziò a dire la voce, in tono quasi sensuale.Oh, questa poi!�Ah sì? Be' se tu sei un alieno io ho dei poteri paranormali e adesso te li farò provare prendendoti a calci nel culo prima in modo normale, e poi quando cerchi di parartelo anche in modo paranormale!� Lo interruppi cercando di mascherare il mio panico con un'uscita arrogante. Sapevo che spesso i pazzi maniaci avevano questa predilezione per il controllo, per le vittime indifese, ...
    ... be' c'era ancora da vedere chi sarebbe stata la vittima, fra noi. Non volevo mostrargli tutto il mio terrore.�No, no. Non c'è bisogno di usare la violenza, verrai con me, ma non farai niente che non vuoi fare.� Individuai da dove proveniva la voce: lì accanto alla porta della camera da letto. Ovvero l'unica mia via di fuga a meno di non gettarmi dall'ottavo piano.�E se non ci volessi venire?� dissi incrociando le braccia sul petto.�Ti teletrasporterò!� disse come se fosse la cosa più logica del mondo.�Oh, ma davvero? Vieni un po' qui che ti teletrasporto anche io. In ospedale però: reparto traumatologico!��Oh, sei così passionale, per questo abbiamo scelto proprio te.� Disse la voce dell'essere che si spacciava per un alieno. (Un alieno! Ma si può?! Sii almeno onesto, depravato notturno, dimmi che sei qui per violentarmi e facciamola finita, abbi almeno le palle per dirlo!)�Be', �Alien� inizia pure a teletrasportarmi allora, se ci riesci! Vediamo un po'!� Lo canzonai.�Sicura? Non vuoi prima vedermi, magari venire qui accanto a me? Sarebbe meno traumatico.��Sei così cesso?�Una risata. �Intendevo la sensazione del teletrasporto.��Scusa ma i raggi luminescenti, l'astronave aliena, la luce bianca che entra prepotentemente dalla finestra e tutte quelle robe lì?� domandai sardonica.�Roba da film!��E il teletrasporto no!?��Non è colpa mia se i registi ci scopiazzano le idee� rispose. Poi udii uno schiocco di dita. La luce della mia camera da letto si accese e io mi avvolsi ancora di ...
«1234...8»