1. In giro in moto con mario


    Data: 21/03/2020, Categorie: Trans Autore: cosmopoli, Fonte: Annunci69

    Da qualche mese avevo preso l’abitudine di andare in giro in moto con Mario, un poliziotto: era più vecchio di me aveva sui 40anni, io facevo il primo anno di università ed ero piuttosto timido in fatto di sesso. Lo avevo conosciuto a un matrimonio di una cugina: aveva altezza media, cranio lucido, piuttosto corpulento. Mi rivelò di avere una grande passione per la moto e mi invitò il giorno dopo a vederla: lui mi accolse vestito in tuta di pelle da motociclista, che gli evidenziava gambe robuste e il pacco. Il suo mezzo era nero, possente, una BMW non più nuovissima e mi propose subito di fare un giro con lui. Da allora diventammo amici per la pelle. Quando stavo con lui l’uccello mi faceva male, tanto premeva nei jeans aderenti: era la mascolinità fatta persona con quella testa rasata e mi pareva che noi due insieme sapessimo di cazzo…eravamo entrambi amanti del sapone, ma un non so che emanava da noi due: la moto, i pantaloni di pelle, il sorriso beffardo di lui e d’intesa fra noi due, ed infine il pacco gonfio ad entrambi valorizzato dai pantaloni. Ed era inevitabile che si parlasse di sesso. Lui mi raccontava alcune delle sue esperienze, io avevo ben poco da raccontare se non storielle poco soddisfacenti, considerata la mia imbranataggine, con le ragazze.
    
    “Te lo sei mai fatto ciucciare l’uccello da un travestito?” Mi chiese una sera che uscivamo da una birreria
    
    “No non ho mai provato dicono che..”e mi interruppi imbarazzato.
    
    “ Ti fanno delle pompe da urlo…ne ...
    ... conosco una, Moana, che ha una vera passione per il cazzo giovane tipo te…ha sui 45 anni, non è un bellezza, ma quando si attacca al tuo uccello ti fa sbarellare….mi tira il cazzo ora che ne dici se andiamo a trovarla… ci presentiamo come zio e nipote e ce lo facciamo puppare insieme” e mentre mi faceva la proposta, si toccava il pacco nei pantaloni di pelle.
    
    Non so se fossi lucido in quel momento, tuttavia l’idea mi faceva avvampare di eccitazione: avrei infilato il cazzo nello stesso buco dove lo infilava Mario, avremmo condiviso lo stesso sborratoio, stessa bocca, forse stesso culo
    
    “Muoio dalla voglia…è tutta la sera che mi tira” e mi adeguai al suo linguaggio, strizzandomi anch’io come aveva fatto lui il pacco nei jeans
    
    Prima di salire in moto, lui afferrò il cellulare e fece un numero.
    
    “ Ehi Moana, troietta, come te la passi…mi fa piacere…sono qui con un ragazzo, un mio nipote, giovane…siamo carichi…vorremmo svuotarci le palle….se vi va veniamo a farti fare il pieno di cazzo…” era stato franco, diretto, maschio, com’era nel suo stile: so bene che nella vita reale, al di fuori dei giochi del sesso, non era una persona cosi. Anzi: era civile, educato, rispettosissimo, persino un po’ timido,,,,ma quando si gioca, si getta via la maschera ed è questo che tutti cerchiamo, forse più di ogni altra cosa, al di là delle etichette “ attivo” “ passivo” “ trav” bisex” ecc
    
    Percorreremo la tangenziale, ne uscimmo e arriviamo a una sorta di grande parcheggio, da cui ...
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