1. Tra Vecchio e Nuovo - Zia e Nipote - Capitolo II


    Data: 22/03/2020, Categorie: Incesti Autore: Raccontatore

    ... uscita prima?” Chiese come se avesse saputo gli orari della donna. “Sì, doveva andare prima. Cosa devo dirle quando torna?” Fece Matteo cominciando a spazientirsi. “Niente, ripasso io domani. Lasciale queste.” Il ragazzo porse il mazzo di rose e se ne andò. Matteo chiuse la porta alle sue spalle, contento di poter tornare al caldo della sua abitazione piuttosto che al freddo che veniva da fuori. Era confuso, ma non era tanto stupido da non aver capito la situazione. Perché sua zia era stata con quel tipo? Avrà avuto vent’anni ad occhio e croce. Il ragazzo cominciò a cercare un vaso per quelle rose e nell’operazione, trovò un bigliettino ben nascosto nel mazzo. Pensò che leggerlo sarebbe stato scorretto, ma ormai era troppo curioso per trattenersi. Lo aprì e ne lesse il contenuto. -Rita, con te tutto era più bello. Sappi che io sono ancora disposto a darti quello per cui ci siamo messi insieme, come ti ho già scritto nelle lettere. Per sempre tuo, Giovanni.- Ormai Matteo non aveva più dubbi. Tra loro c’era stata una storia. Ma di quali lettere parlava? Per un attimo il ragazzo smise di farsi domande, ripensando al presidente della repubblica che lo attendeva su quel vecchio manuale di diritto. Poi però, la curiosità lo assalì di nuovo. Pensava a quelle lettere e non riusciva a concentrarsi su altro. Ipotizzò che se c’erano state delle lettere, queste potevano essere state buttate o conservate. Decise di cercarle, partendo dalla camera di sua zia. Curiosò in fondo ai ...
    ... cassetti, sopra l’armadio, nei comodini e a parte qualche pezzo di biancheria molto sexy, non trovò nulla di compromettente. Si convinse che anche se le avesse trovate, sarebbero state banali lettere tra innamorati. Nulla di così eccitante. Anche se, di interessante, c’era questo disavanzo d’età. A sua zia piacevano i ragazzi più giovani? Se lo avesse saputo il resto della famiglia, sarebbe stato un disonore, un orribile feticismo da far guarire dal prete o roba del genere. Matteo immaginò sua madre e suo padre sbraitare al riguardo. Sua nonna pregare il signore e l’altro zio imprecare contro l’impudica sorella. Mesi fa forse, avrebbe anche lui reagito inorridendosi, ma ormai l’influsso di Rita nella sua visione del mondo l’aveva in qualche modo influenzato. “Ma chissenefrega di chi ti porti a letto!” Diceva sempre lei. “Uomini, donne, transessuali! Finché non fai male a nessuno, tutto è lecito Mattè. Dai retta a me, non ti far plagiare da questi bigotti!” Matteo l’aveva capito e aveva smesso di nutrire disprezzo persino per gli ‘invertiti’ , come li chiamava sua nonna. Oltretutto di quei tempi si sentiva accadere di tutto. Pareva che il mondo, o almeno quello libero, stesse cominciando a vivere la sessualità in maniera più aperta. Di certo non nel suo paese natale e in realtà, nemmeno tanto nella così moderna Milano, però qualcosa lì almeno si smuoveva. Alla fine Matteo riuscì a rimettersi sui libri e studiare anche il presidente della repubblica. Fece una pausa solo per pranzare e ...