1. Il mio Diario


    Data: 18/11/2017, Categorie: Etero Autore: fiocco di neve, Fonte: RaccontiMilu

    Sono un cattivo soggetto...Una stronza...Faccio del male alle persone che mi vogliono bene, che non lo meritano, consapevolmente.E non riesco a pentirmene dopo.Il fidanzato di mia sorella m'è sempre piaciuto un sacco. Mi piace il modo in cui mi fa sentire quando mi guarda, perché lui mi guarda, altroché se mi guarda.Forse è una cosa normale per un ragazzo, guardare una ragazzina con occhi da predatore, non lo so, ma Daniele i suoi occhi se li lustra sul mio culetto, eccome.Se Linda leggesse il mio diario forse non penserebbe che la pallavolo è una cosa inutile... forse farebbe qualcosa per il suo culone... Ahahaha.Quando mi ha detto che non veniva a prendermi e che invece passava Daniele, sapevo già che sarebbe successo qualcosa. Sono montata in macchina con lui contenta.Coi capelli ancora bagnati e la maglietta più aderente che ho addosso, la maglietta e nient'altro. Qualche minuto di imbarazzante silenzio... il mio abbigliamento aveva fatto effetto... poi..."Linda non poteva passare""Tranquillo, sono contenta che sei venuto tu.""Perché?""Perché le mie compagne ora si stanno chiedendo chi sei... e io domani posso dirgli che sei il mio amante.""Ma dai, non ci crederebbero.."Povero Daniele, era molto a disagio."Perché no?" "Dai, sono troppo vecchio....""Ma che dici, potrei benissimo essere la tua amante... volendo."Povero, non poteva nascondere il bozzo al cavallo dei pantaloni."Non ti piacerebbe se fossi la tua amante?""Che dici." "Daniele....""Che c'è?""Posso farti un ...
    ... pompino?"Mentre glie lo chiedevo avevo già la mano sul suo cazzo, lo stringevo da sopra i jeans, lo sentivo durissimo."Anna!""Tu non devi fare niente, non devi nemmeno fermarti se non vuoi."Intanto lo massaggiavo con calma, non cresceva ulteriormente, perché era già enorme e duro... Sarebbe stato il più grosso con cui avrei avuto a che fare, lo sapevo.Dato che non mi toglieva le mani, ne mi diceva di smettere, mi sono sentita autorizzata a continuare. Gli ho slacciato i Jeans e lui mi ha aiutata, sollevandosi dal sedile. Rovistando un attimo con la mano poi... eccolo lì, dritto davanti ai miei occhi, il cazzo di un uomo, non quello di un ragazzino. Nemmeno il tempo di sistemarmi sul sedile e tuffarmi su di lui, che siamo fermi. Guardo fuori e mi accorgo che ha girato in una stradina di campagna, dalle mie parti è pieno, s'è fermato duecento metri dentro così può controllare se arriva qualcuno.Un po delusa, mi piaceva l'idea di farlo mentre guidava, sono tornata al suo cazzo. Ho appoggiato le labbra sulla punta e lasciato scivolare la cappella in bocca. Era salato e duro e grosso, più grosso di qualunque altro cazzo visto e assaggiato fino ad allora. Non che ci volesse molto, se la giocava contro quello dei due o tre coetanei che avevo provato...La musica alta copriva i suoi borbottii ma io lo sentivo parlottare incredulo..."Oh cazzo..." "Che roba..." "Lo sapevo che eri una troietta...."Io intanto lo tenevo in bocca, accarezzandolo con la lingua, disegnando i contorni della cappella ...
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